Toni Nadal: «Il tennis è noioso, trovare una bella partita è un miracolo. Cambiamo le regole»
Sul Paìs: "Che bella Alcaraz-Shelton, fossero tutte così. Ma ormai si sbaglia troppo, e non si scambia più. Va trovato un rimedio"

INDIAN WELLS, CALIFORNIA - MARCH 16: Carlos Alcaraz of Spain returns a shot to Jannik Sinner of Italy during the Men's Semifinals of the BNP Paribas Open at Indian Wells Tennis Garden on March 16, 2024 in Indian Wells, California. Matthew Stockman/Getty Images/AFP (Photo by MATTHEW STOCKMAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Toni Nadal ha visto Alcaraz-Shelton e s’è divertito un sacco. Una cosa che “mi capita raramente – scrive nella sua rubrica su El Paìs – Ho chiuso il tablet, ho smesso di giocare a scacchi, ho incrociato le braccia, mi sono sistemato un po’ più comodamente sul divano e mi sono goduto quello che è stato probabilmente il miglior incontro di questa edizione” del Roland Garros. Lo zio-mentore-coach di Rafa Nadal non aveva ancora visto Bublik-Draper, evidentemente. Ma il concetto è un altro. Per Toni Nadal il tennis deve cambiare alcune sue regole per fare in modo che partite così divertenti non siano solo un’eccezione.
“Se i capi del nostro sport non vogliono che la partita di domenica sia un’eccezione – scrive – credo che dovrebbero decidere, una volta per tutte, di apportare alcune modifiche al regolamento. La loro missione principale è quella di divulgare lo sport e mantenere o acquisire seguaci, di garantire che i giocatori si divertano abbastanza e, infine, di garantire che le loro competizioni siano altamente coinvolgenti in modo da appassionarci. Ma la realtà è che sta diventando sempre più difficile assistere a partite emozionanti. In quasi tutte, ci sono troppi errori ingiustificati o, per dirla più semplicemente, un rapporto troppo simile tra tiri eseguiti correttamente e il numero di errori commessi. Sbagliare all’ottavo o al nono tiro non è la stessa cosa che sbagliare al secondo o al terzo”.
“Non voglio ignorare che i tempi cambiano, e con loro i gusti. L’alta velocità è la norma ora, ma quando viene spinta al limite, il controllo della palla diventa troppo difficile, gli errori si verificano con una rapidità irrimediabile e il risultato è una partita interrotta troppo spesso. Per noi spettatori, è molto difficile apprezzare la bellezza e la flessibilità di movimenti distorti da un’accelerazione eccessiva”.
“Il tennis non ha gli appassionati tifosi del calcio o del basket, che sostengono le loro squadre e riempiono gli stadi anno dopo anno, nonostante la scomparsa di alcuni giocatori e l’arrivo di nuovi. Dobbiamo affascinare gli spettatori che assistono ai tornei o guardano le partite in televisione con uno spettacolo che li appaga abbastanza da impedirgli di passare ad altri intrattenimenti più stimolanti.
“Le soluzioni sono varie e non ho lo spazio per analizzarle, o forse la responsabilità. Ma il mio amore per il tennis e il timore che continui a perdere tifosi mi spingono a porre il problema sul tavolo. Poter continuare a guardare partite come quella di domenica scorsa ne vale decisamente la pena”.