Marc Marquez: «Chi fischia e me e Alex non è un vero tifoso»

Il Mugello non risparmia nemmeno il fratello che sul Corsera Giorgio Terruzzi definisce «remissivo. Per il fratello mostra una quieta soggezione»

Marc Marquez

Mugello 22/06/2025 - gara Motogp / foto Psnewz/Image Sport nella foto: Marc Marquez

Marc Marquez: «Chi fischia e me e Alex non è un vero tifoso»

Al sabato avevano fischiato solo lui. La domenica hanno fischiato sia lui sia il fratello Alex che ha la caratteristica di essere rognosissimo con qualsiasi motociclista del circuito (ai limiti della correttezza e anche oltre, come ricorderà Bagnaia lo scorso anno) eppure si trasforma in agnellino quando c’è il fratello nei paraggi. Il “prego s’accomodi” è d’ordinanza. Ormai anche qualche commentatore comincia a non nasconderlo più. È dura continuare a fare finta. I tifosi italiani non riescono a far festa per il trionfo dei Marquez con la Ducati (è del tutto normale, come abbiamo già detto).

La Gazzetta dello Sport riferisce dei fischi (ne scrivono praticamente tutti) e riporta le frasi di Marquez contro qui tifosi (tanti) che al Mugello lo hanno fischiato.

Scrive la Gazzetta:

Aveva pronta la bandiera, col 93, da piantare al Mugello, casa del suo team, terreno preferito del suo compagno-rivale Bagnaia. Ma ne ha usata un’altra, con la scritta Ducati. «Ho preferito quella, così la gente è rimasta più calma». Il riferimento era ai fischi che si erano levati sabato dalla tribuna contro di lui e che il team principal Tardozzi aveva cercato di placare. «Ringrazio pubblicamente Davide, per questo. Chi fischia e me e Alex non è un vero tifoso», ha detto chiaro. Poi però quella bandiera Ducati Marquez l’ha piantata nel terreno, «con un gesto alla Lorenzo», ha riso. «So che era importante per la Ducati vincere qui, e siccome mi sento parte del team era importante anche per me».

Marquez e il fratello Alex più remissivo che aggressivo

Sul Corriere della Sera Giorgio Terruzzi scrive della remissività del fratello Alex quando nei dintorni c’è Marc:

Alex Marquez, simpatico come ogni secondo, come ogni perdente. Quando c’è di mezzo Marc, pare più remissivo che aggressivo.

Verso il quale mostra una quieta soggezione, un’arcaica sudditanza. Moto Ducati per entrambi, diverse le squadre: i due Marquez sembrano comunque compagni, consegnati a una gerarchia che non prevede inversioni dei ruoli.

Per la forza, i meriti di Marc, ma anche per un primo antagonista un po’ troppo abituato a rispettare una regola antica e appresa a casa, piuttosto che covare una liberatoria eversione. 

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