Luis Enrique: «Messi? È il più grande ma non basta un singolo marcatore, altrimenti sei morto»
Vigilia di Psg-Inter Miami (oggi alle 18): «Abbiamo condiviso momenti intensi, a volte anche tesi, com’è normale tra un allenatore e un fuoriclasse»

Barcelona's coach Luis Enrique and Barcelona's Argentinian forward Lionel Messi (R) celebrate after winning the UEFA Champions League Final football match between Juventus and FC Barcelona at the Olympic Stadium in Berlin on June 6, 2015. AFP PHOTO / ODD ANDERSEN (Photo by ODD ANDERSEN / AFP)
A poche ore dal fischio di inizio dell’attesa sfida tra Paris Saint-Germain e Inter Miami, valida per gli ottavi di finale del Mondiale per Club (in programma oggi alle 18 ore italiane), Luis Enrique ha parlato in conferenza stampa direttamente dal Mercedes-Benz Stadium di Atlanta. Un impianto che ha impressionato il tecnico spagnolo per modernità e aria condizionata, ma non per le condizioni del terreno di gioco, giudicato “inadeguato”.
La partita avrà per lui un sapore particolare: dall’altra parte ci saranno infatti, molti ex fuoriclasse del suo Barcellona vincente, tra cui Messi, Busquets, Alba, Suarez e l’attuale allenatore Mascherano. Lo stesso tecnico ha detto: «È una gara speciale a livello emotivo, ma dobbiamo restare concentrati».
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Sul fronte Psg, Enrique ha elogiato l’impatto stagionale di Ousmane Dembélé, «È il miglior giocatore d’Europa, ha lavorato bene, ma vedremo. Non lo rischieremo».
Il tecnico si dice poi, fiducioso nella tenuta mentale e fisica della squadra: «Siamo affamati, concentrati. Il vero Mondiale per Club inizia adesso: chi perde va a casa. Abbiamo voglia di competere fino in fondo».
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Sul piano tattico invece, Luis Enrique ha ribadito che per fermare Messi servirà il lavoro di squadra: «È il più grande della storia. Allenarlo è stato un privilegio. Non basta un singolo marcatore, altrimenti sei morto. Serve l’intera squadra, serve un lavoro collettivo. Proveremo a farlo con organizzazione e coraggio». E sullo spirito del gruppo ha aggiunto: «I miei giocatori sono motivati e consapevoli che qui non c’è margine d’errore».
Alla domanda se un giorno gli piacerebbe tornare ad allenare Lionel Messi, Luis Enrique ha risposto con un sorriso: «Ovviamente sì, mi farebbe piacere. Abbiamo condiviso momenti intensi, a volte anche tesi, com’è normale tra un allenatore e un fuoriclasse, ma il legame che si crea in quegli anni resta, eccome se resta».
Quando Luis Enrique fece accomodare Messi in panchina.