La notizia non è la vittoria di Oklahoma ma che l’Nba ha il settimo vincitore diverso negli ultimi sette anni

Toronto, Lakers, Milwaukee, Golden State, Denver, Boston e Oklahoma. Non è solo il momento della preghiera ad aver portato Oklahoma al titolo

Oklahoma

OKLAHOMA CITY, OKLAHOMA - JUNE 22: Shai Gilgeous-Alexander #2 of the Oklahoma City Thunder attempts a jump shot against Andrew Nembhard #2 of the Indiana Pacers during the third quarter in Game Seven of the 2025 NBA Finals at Paycom Center on June 22, 2025 in Oklahoma City, Oklahoma. Justin Ford / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

La notizia non è la vittoria di Oklahoma ma che l’Nba ha il settimo vincitore diverso negli ultimi sette anni

No, la notizia non è che gli Oklahoma City Thunder hanno vinto il titolo Nba. La notizia è che negli ultimi sette anni l’albo d’oro del campionato professionistico americano segna sette squadre diverse: Toronto, Lakers, Milwaukee, Golden State, Denver, Boston e Oklahoma. Questo trionfo degli Oklahoma City Thunder corona un percorso iniziato 13 anni fa sotto la guida del dirigente Sam Presti, noto per la sua lungimiranza. Nel 2019-2020, anche Danilo Gallinari fece parte del progetto Okc prima di trasferirsi ad Atlanta. La storia dei Thunder inizia nel 2012, quattro anni dopo la chiusura dei Seattle Supersonics. Curiosamente, il soprannome “Thunder” deriva da due ragioni: la frequenza di forti temporali in Oklahoma e il richiamo alla 45ª divisione di fanteria dell’esercito statunitense, i “Thunderbirds”, ispirati alla leggenda nativo-americana dell’Uccello del Tuono.

Nel 2012, i Thunder disputarono la loro prima finale Nba con Kevin Durant, Russell Westbrook e James Harden, ma furono sconfitti dai Miami Heat di LeBron James. Nonostante la delusione, si pensava a un rapido ritorno in finale, ma ci sono voluti quasi tre lustri per rivederli trionfare. Presti ha saputo costruire un gruppo solido sotto la guida di coach Mark Daigneault. Le nuove stelle, Shai Gilgeous-Alexander (Mvp della stagione e delle finali), Jalen Williams e Chet Holmgren, hanno condotto la squadra al successo. Questo trionfo sembra essere un punto di partenza per i Thunder. Una particolarità della franchigia è il momento di preghiera offerto al pubblico prima delle partite casalinghe, guidato a turno da esponenti delle diverse religioni locali. Questo rende la vittoria anche un “titolo arrivato dall’Alto”.

L’equilibrio che regna da sette anni è determinato dal format e dal crescente valore della Lega. Stima che ha riassunto Il Sole 24 ore.

Il valore delle franchigie Nba è in costante aumento: nessuna squadra vale meno di 3 miliardi di dollari, e tre superano i 7 miliardi: i Golden State Warriors (8,8 miliardi), i New York Knicks (7,5 miliardi) e i Los Angeles Lakers (7,1 miliardi). Solo i New York Yankees del baseball (7,55 miliardi) e quattro franchigie Nfl, con i Dallas Cowboys al top (10,1 miliardi), superano questo terzetto Nba. Complessivamente, il valore delle 30 squadre Nba, inclusi immobili e attività collaterali, si attesta tra i 130 e i 150 miliardi di dollari.
La Nba punta a emulare il successo della Nfl, che nel 2024 ha sfiorato 20 miliardi di ricavi totali, grazie a contratti tv nazionali da 111 miliardi di dollari in 11 anni (fino al 2033), garantendo a ogni squadra oltre 400 milioni annuali. Nel 2024, la Nba ha generato poco più di 11 miliardi di dollari di ricavi totali, con i Golden State Warriors che hanno raggiunto 800 milioni. Tuttavia, un nuovo contratto televisivo, firmato a luglio 2024 con Abc/Espn, Nbc/Peacock e Amazon Prime Video, porterà 76 miliardi di dollari in 11 anni (6,9 miliardi all’anno), un notevole aumento rispetto ai precedenti 2,6 miliardi.

Per mantenere l’equilibrio finanziario, il salary cap per la stagione 2025-26 salirà del 10% a 154,6 milioni di dollari, con la luxury tax fissata a 187,9 milioni di dollari e altre soglie di spesa a 195,9 e 207,8 milioni di dollari. Si prevede un possibile allargamento della lega con Las Vegas e Seattle favorite, ma la quota d’ingresso potrebbe raggiungere i 4-5 miliardi di dollari. Attualmente, il 10% dei ricavi Nba proviene dai mercati extra-Usa. Nonostante le sfide legate agli orari delle partite, si punta a ovviare con highlight e consumo social. Dopo una crisi nel 2019 legata a un tweet su Hong Kong, la Nba tornerà in Cina con due partite di preseason a Macao a ottobre 2025.

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La Nba sta rivolgendo particolare attenzione al mercato europeo. A marzo, il commissioner Adam Silver ha annunciato l’esplorazione della possibilità di fondare una lega europea in associazione con la Fedeazione internazionale basket (Fiba). Questa nuova competizione si porrebbe come alternativa all’Eurolega, nata in opposizione alla Fiba. Nba e Fiba hanno rivelato discussioni in corso con potenziali investitori, squadre e partner commerciali. L’Eurolega, pur essendo cresciuta sportivamente, ha un tallone d’Achille nella sostenibilità finanziaria, con ricavi che spesso non compensano i costi. Il budget medio di un team di Eurolega si aggira sui 20 milioni di euro. Complessivamente, le 18 franchigie fanno affidamento su poco più di 100 milioni di euro di proventi da botteghino e Euroleague. La Nba, con il suo supporto, punta ad aumentare i ricavi di questa nuova competizione, che non sarà a numero chiuso e dovrebbe inizialmente includere 16 squadre, alcune delle quali potrebbero lasciare l’Eurolega (es. Real Madrid, Barcellona). La Nba potrebbe anche contribuire alla fondazione di nuove realtà nelle capitali europee.

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