Juventus, il livello è troppo basso. Fa tenerezza pensare a Vlahovic e Haaland tre anni fa sullo stesso piano

Il direttore di Tuttosport Vaciago è impietoso quasi quanto il Manchester City che ha impartito una lezione di calcio (5-2) ai bianconeri di Tudor

Juventus

Orlando 26/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Juventus-Manchester City / foto Imago/Image Sport nella foto: gol Phil Foden ONLY ITALY

Juventus, il livello è troppo basso. Fa tenerezza pensare a Vlahovic e Haaland tre anni fa sullo stesso piano

Brusca sveglia per la Juventus di Tudor che al Mondiale per club ha subito una lezione di calcio dal Manchester City di Guardiola: è finita 5-2, con gol di Vlahovic nel finale e Di Gregorio per distacco migliore in campo. Ergo: sarebbe potuta finire 9-2 o 9-1.

Su Tuttosport il direttore Guido Vaciago è impietoso quasi quanto il Manchester City.

Il violento richiamo alla realtà delle cose può essere molto utile alla Juventus in questa fase di costruzione della nuova squadra. Damien Comolli l’ha vista in tv, Giorgio Chiellini allo stadio e si saranno resi conto che il mercato dovrà essere importante e decisivo per ridare una competitività di base necessaria a lottare in Italia e a evitare figuracce in Europa, affinché la qualificazione in Champions, festeggiata un mese fa non serva solamente a rimpinguare il bilancio. Servono un grande difensore, un grande centrocampista e un grande attaccante, servono giocatori da Juve.

Il livello è troppo basso. Nessuno pretende che la Juventus possa competere con il Manchester City, ma il divario tecnico non può essere così devastante. Savona e Kelly non sono giocatori all’altezza di una squadra con le ambizioni che coltivano i bianconeri e Nico Gonzalez non è a suo agio quando si alza l’asticella. Kostic si spera sia di passaggio. E fa quasi tenerezza pensare che, tre anni fa, Vlahovic e Haaland erano messi sullo stesso piano e ci si chiedeva ci sarebbe diventato più forte. Ieri Vlahovic ha segnato un gol inutile, con il City ormai sotto la doccia, e poi è stato irritante nel resto della sua permanenza in campo. Il dibattito sul serbo può essere infinito, la pazienza nell’aspettare che possa essere il bomber decisivo invece no.

Comolli, l’ultimo amore francese di Elkann. Il mondo Juventus spera che non sia un nuovo Vasseur (6 giugno)

È Daniel Comolli l’ultimo amore francese di Elkann. Gli sta mettendo la Juventus nelle mani. E il francese, che ha un background strutturato, non sembra un tipo da tenere le responsabilità. Ma ha le sue idee. Che vanno nella direzione degli algoritmi e di Moneyball, non crede nel potere degli allenatori (forse Antonio Conte ne sa qualcosa) e ora sta pensando di non dotare la Juventus di un direttore sportivo. Così leggiamo sul Corriere dello Sport:

Comolli ha spiegato il suo modo di agire al podcast Excellent Leadership Podcast: «Cerco persone più intelligenti di me, più esperte, che siano umili e vogliano imparare da me e dagli altri. Cerco persone aperte, trasparenti, inclusive, che abbiano un forte senso etico, che amino lavorare in squadra e che non pensino che il lavoro sia solo un modo per guadagnare soldi. Non sopporto la mediocrità». 

Fatto sta che sta portando a Torino un uomo che già conosce, il classico uomo di fiducia: Viktor Bezhani, 40 anni, albanese, attuale capo scout del Tolosa, che assumerebbe la stessa carica alla Juve, diventando di fatto il braccio destro del direttore generale. Quindi la Juventus si è dotata dei cervelli del Tolosa club che ha fatto molto bene, è salito dalla Serie B e ha persino vinto una Coppa di Francia, ma che non è proprio il Borussia Dortmund.

Comolli, come detto, non vuole il direttore sportivo, pensa di poter farne a meno. Quindi non arriveranno né Massara come ds e nemmeno Tognozzi per lo scouting.

Questo scrive il Corriere dello Sport:

La struttura che ha in mente Comolli sembra essere differente dalle attese e dalle previsioni: un gruppo dirigenziale snello, non
ridondante, con poche figure di riferimento. Tradotto: potrebbe non arrivare il direttore sportivo e questo trova una sponda nel raffreddamento, avvenuto nelle ultime ore della pista, che porta a Ricky Massara. L’ex Milan appariva il favorito nella corsa, resta un candidato ma potrebbe non esserci proprio la casella da riempiere. Altro indizio forte: Matteo Tognozzi, pure lui papabile per il ruolo di ds ma anche, e forse soprattutto, per riprendere in mano, dopo due anni, l’area scouting del club, è pronto ad accasarsi all’Arsenal e ad accettare l’offerta del nuovo direttore sportivo dei Gunners, Andrea Berta. Segno che pure sulla sua figura c’è stata una frenata, se vogliamo inattesa.  

La speranza di tutti gli juventini è che non si riveli un nuovo Vasseur. 

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