Tuttosport ricorda a Tudor che pure la Juventus ha speso, non solo il City. Solo che Giuntoli ha speso male
Il direttore Vaciago smentisce Tudor che dopo la mazziata per 5-2 ha detto che il City può spendere 50 e 100 milioni. «La Juve ne ha spesi 180, però li ha spesi male»

Dc Roma 23/04/2024 - Coppa Italia / Lazio-Juventus / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Igor Tudor
Doveva essere il mercato del genio, della sostenibilità, dell’eclettismo applicato al pallone. E invece è stato il festival del bonifico. Cristiano Giuntoli, salutato come l’architetto geniale capace di costruire con poco, ha bruciato oltre 180 milioni per ritrovarsi con una Juventus che becca cinque gol dal City e ha ancora mezza squadra da rifare. Ne parla Vaciago su Tuttosport. Ora la società è costretta a pagare il conto di un’estate passata a fare i ricchi senza che ci fossero risultati (50 milioni per Douglas Costa, ricordiamo). Più che eclettismo, è sembrato shopping compulsivo. Quindi fa sorridere, oggi, che si parli del City (che ha battuto la Juve 5-2) come una squadra che può spendere 50 o 100 milioni per un giocatore.
La Juventus l’anno scorso ha speso 180 milioni, ora cerca scuse dopo il City (Vaciago)
Scrive così il noto giornalista su Tuttosport
«Loro arrivano e quando vogliono prendono, non importa se devono spendere 50 o 100 milioni». Conosciamo Igor Tudor, non stava cercando scuse dopo Juve-City due a cinque, ma voleva contestualizzare l’abissale differenza tecnica vista in campo. Tuttavia il ragionamento non è del tutto corretto, perché in fondo è ciò che ha fatto la Juventus la scorsa estate: voleva Koopmeiners e non ha badato a spese, pagandolo 60 milioni; investendo inoltre 50 milioni per Douglas Costa e circa 38 per Nico Gonzalez.
Tudor non ha colpe, non era neanche l’allenatore della Juventus, ma nel corso della stagione la Juve ha speso oltre 180 milioni di euro per nuovi giocatori. E adesso paga il conto. Perché una parte consistente di quei soldi finiranno sul bilancio 2025-26 (per esempio i riscatto di Nico Gonzalez, Kelly, Di Gregorio e Kalulu), zavorrando in modo consistente la possibilità di spesa per rinforzare una squadra che, nonostante i 180 milioni di cui sopra, presenta delle profonde lacune e alcuni giocatori non all’altezza del livello richiesto alla Juventus.
Il compito di Damien Comolli, dunque, appare particolarmente difficile, perché per saldare il conto dello scorso mercato spenderà buona parte delle risorse che potevano servire per rinforzare la squadra, quindi dovrà provare a cedere gli esuberi e monetizzare quanto può. […] Per carità, è presto per il catastrofismo […] ma questa Juventus deve costruire la prossima stagione con i piedi ancora impantanati in quella passata. Non una posizione comoda.”