Juve, uno schiaffo che fa malissimo: Gazzetta parla di umiliazione, Tuttosport di urto frontale
Il City giganteggia, la Juve crolla: è 5-2 ad Orlando. Oggi i principali quotidiani analizzano la disfatta bianconera, allargando il discorso: "una cinquina che ha depresso gli ultimi slanci di ottimismo del calcio italiano".

Orlando 26/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Juventus-Manchester City / foto Imago/Image Sport nella foto: gol Phil Foden ONLY ITALY
Dopo le vittorie pirotecniche contro Al-Alin (5-0) e Wydad (4-1), la Juventus è tornata sulla terra venendo asfaltata dal Manchester City nella terza gara della fase a gironi del Mondiale per Club. Una sconfitta indolore guardando alla classifica (i bianconeri erano già certi della qualificazione agli ottavi), ma dalle proporzioni catastrofiche se si pensa che il club inglese era il primo banco di prova per capire a che punto fosse la nuova Juve di Tudor. Ebbene, il 5-2 maturato ieri sera ad Orlando rappresenta un verdetto inequivocabile.
Tonfo Juve contro il Manchester City: il commento dei quotidiani
La Gazzetta dello Sport titola “Ahi ahi Juve, che lezione da Pep”. E con Fabio Licari scrive:
“Non fanno mai bene botto come queste, ma forse era il momento giusto. Al Alin e Wydad rischiavano di illudere che i problemi fossero risolti, che la Juve fosse pronta per dimenticare Motta, che due aggiustamenti l’avrebbero rimessa in corsa per grandi obiettivi. Nossignore. C’è da lavorare e, più realisticamente, da comprare”.
Gazzetta sottolinea poi che “se non c’è Yildiz manca mezza Juve. Ma è l’atteggiamento che va rivisto, a prescindere dagli interpreti: si può perdere […] Non così però, non 5-2 e i gol potevano essere di più. […] Davvero difficile salvare qualcuno, esclusi Di Gregorio e, naturalmente, Yildiz. Il portiere non ha evitato l’umiliazione, perché di questo si tratta, ma ha impedito che fosse un nubifragio. […] Peggio di tutti Kalulu che s’è inventato un autogol da manuale, capitolo “come non si difendere sulla propria linea”: il 2-1 che ha scatenato la goleada”.
Tuttosport, dal canto suo, titola: “Juve, che sveglia!”. Lorenzo aprile scrive:
“Non c’è niente da fare: le verità, nella maggior parte dei casi, vengono a galla a raffica. Una dietro l’altra… A Orlando la Juve si è presentata al primo vero “crash test” del suo Mondiale per Club – e in generale di tutta la gestione Tudor – con la fiducia di chi, pezzo dopo pezzo, era convinto di star costruendo qualcosa di speciale. Ma ci hanno pensato i ragazzi del mago Pep a riportare i bianconeri sulla terra, certificando – per l’ennesima volta nel giro dell’ultimo mese e mezzo, in cui abbiamo assistito allo scempio di Monaco, dove si è ‘giocata’ la finale di Champions League tra Psg e Inter – l’abisso tecnico tattico che separa il nostro calcio da quello delle big europee”.
Poi continua: “Una cinquina sonora, dolorosa che sarà davvero difficile da mandare giù. Un urto frontale, lo dicono i numeri e lo conferma la differenza fin troppo evidente in questa partita che dice tanto. E che strappa definitivamente il velo di qualsivoglia illusione. La Juve è ancora lontana, anzi, lontanissima da una versione che possa dirsi quantomeno accettabile per competere ad alti livelli nel resto d’Europa…”.
Il Corriere dello Sport, invece, parla di “una cinquina che ha depresso gli ultimi slanci di ottimismo del calcio italiano”.