I giocatori della Juventus da Trump sembravano prigionieri in un video di ostaggi (Guardian)

"McKennie è rimasto in silenzio ma, se l'aspetto contasse, sarebbe stato quasi certamente cacciato dal Secret Service del presidente"

Juventus trump

WASHINGTON, DC - JUNE 18: Members of Juventus FC, an Italian professional soccer team, listen as U.S. President Donald Trump delivers remarks as he hosts the team in the Oval Office at the White House on June 18, 2025 in Washington, DC. The U.S. is hosting the FIFA Club World Cup, an international soccer tournament organized by FIFA featuring club teams from around the world. Chip Somodevilla/Getty Images/AFP CHIP SOMODEVILLA / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

I giocatori della Juventus da Trump sembravano prigionieri in un video di ostaggi (Guardian)

“Football Daily” è la newsletter sullo sport del Guardian. E questa tra le altre cose dedica un capitoletto all’imbarazzante visita della Juventus alla Casa Bianca. Una specie di agguato allo Studio Ovale, ormai un format consolidato per Trump. Scrive il Guardian:

“Football Daily è arrivato dove è oggi per aver cambiato idea in modo performativo su diverse questioni a seconda di come tira il vento politico prevalente. Come Groucho Marx, l’email calcistica più quotidiana al mondo ha i suoi principi e se non vi piacciono… beh, ne abbiamo altri. Chi ha familiarità con il nostro lavoro saprà che la Fifa non fa eccezione, ma è stato comunque sorprendente che, dopo aver dichiarato pubblicamente (anche se un po’ ingenuamente) di essere contro qualsiasi ingiustizia, l’organo di governo del calcio mondiale abbia abbandonato le sue campagne pianificate contro il razzismo e la discriminazione durante i primi tre giorni della “Coppa Gianni” (così il Guardian definisce il Mondiale per club)

“Mentre gli imbecilli che pensano che la politica non dovrebbe avere alcun posto nel calcio, considereranno la non-posizione della Fifa una vittoria, è difficile immaginare cosa abbiano pensato della delegazione di rappresentanti della Juventus di mercoledì allo Studio Ovale, dove giocatori, staff e dirigenti assortiti sono stati costretti a stare in piedi dietro Donald Trump mentre informava i suoi corrispondenti preferiti su un possibile attacco all’Iran, un bizzarro soliloquio sul conteggio delle vittime nella Guerra Civile Americana e su quanto “numerosa” sarebbe stata la folla alla partita di Copa Gianni della Juve contro l’Al Ain poche ore dopo. Con Gianni Infantino che lo guardava adorante dal suo cangolo, il 47° presidente degli Stati Uniti d’America ha anche cercato senza successo di indurre alcuni o tutti i suoi visitatori a fare commenti transfobici”.

Mostrando tutto l’entusiasmo e la gioia di vivere dei prigionieri in un video di ostaggi, un gruppo di giocatori, tra cui i nazionali degli Usa Weston McKennie e Timothy Weah, guardava con un misto di velato disprezzo e… no, solo velato disprezzo. Parlando dopo la vittoria della Juve sull’Al Ain più tardi quella sera, Weah ha dichiarato che lui e i suoi compagni di squadra erano stati costretti a partecipare a questa volgare opportunità fotografica dai loro datori di lavoro”.

“Già critico esplicito del disprezzo di Trump per i neri e delle sue innumerevoli mancanze, McKennie è rimasto in silenzio in questa occasione ma, se l’aspetto contasse, il centrocampista sarebbe stato quasi certamente cacciato dall’ufficio dal Secret Service del presidente”.

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