Denapoletanizzazione: solo i media italiani non si sono accorti della straripante forza del Napoli

Tu chiamala, se vuoi, denapoletanizzazione. Giornali e tv depurati dall'evidenza dello strapotere sul campo e sul mercato. Si fa quasi come se nulla fosse

De Laurentiis, De Bruyne Denapoletanizzazione

Foto X De Laurentiis

Denapoletanizzazione: solo i media italiani non si sono accorti della straripante forza del Napoli

Denapoletanizzazione

“Processo – reale o presunto – volto a ridimensionare, rimuovere o marginalizzare l’influenza, il successo o la narrazione legata al Napoli (inteso come città, squadra o identità culturale) all’interno di un contesto più ampio, come il calcio italiano, il dibattito pubblico, o i media nazionali.” (ChatGtp)

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Come vedete ho chiesto a ChatGtp di dare definizione a una sensazione che trovo sempre più presente. E anche abbastanza sgradevole. E che ho chiamato Denapoletanizzazione. Lo scudetto del Napoli – tra l’altro non un fenomeno isolato e casuale, ma il secondo in tre anni – inteso non tanto come tale, o comunque grandioso evento di cronaca, ma come simbolo rappresentativo di una nuova gerarchia del calcio italiano è stato infilato dai media – o circo mediatico per dirla alla Propaganda Live – in un gigantesco frullatore dove è stato triturato e sminuzzato. Per non dire addirittura smaltito.

Frullatore, soprattutto, in cui gli ingredienti più numerosi e pesanti sono tantissimi altri: le paturnie dell’ Inter, la Champions League finita male, la Juventus sospesa sul vuoto, l’improbabile Mondiale per Club, la Nazionale, la crisi, Spalletti e Gattuso, ma anche il Milan allegriano, la Roma dei due Papi e via andare. Insomma per Sky, Dazn, la Gazzetta e i giornali in genere, i principali siti di informazione, il calcio è soprattutto altro. Non il Napoli. Il pappone fuoriuscito dal frullatore viene quotidianamente servito al gentile pubblico, e del Napoli non è rimasto nemmanco l’aroma o l’ombrellino sul bicchiere. Quando non venga gettato nell’indifferenziata.

Per prendersi la vetrina del calcio italiano il Napoli ha dovuto vincere lo scudetto, che per il racconto che viene fatto, dalla Gazzetta ad esempio, è stato soprattutto un delitto per non dire un inopinato regalo dell’ Inter di Inzaghi. Allenatore obiettivo di gogna mediatica e impalamento quotidiano che adesso non fa parte dell’oggetto in discussione , ma che meriterebbe una certa attenzione.

La vicenda contrattuale di Conte e il braccio di ferro tra De Laurentiis e la Juventus hanno sostanzialmente soverchiato il racconto del Napoli stesso, in quanto tale. In quanto club che negli anni ha costruito un polo fortissimo di attrazione al Sud, di sistema che ha sconfitto non solo i luoghi comuni, ma creato un’alternativa pesante al centenario calcio del Nord. E questo senza voler scadere nell’antropologia lamentologica tipica di queste situazioni.

Però questo il circo mediatico continua a ignorarlo e a misurare il calcio col metro del passato. Sky, Dazn, siti di informazione, calciomercato punto vari…., giornali continuano a inondarci dell’altro calcio. Evidentemente convinti che Inter, Juventus e Milan si riprenderanno presto anche le vittorie che il Napoli di De Laurentiis ha tolto loro. E comunque in prima fila, nella foto di gruppo, si mettono sempre le solite.

Il principale affare di mercato che Inter, Juventus e Milan potrebbero chiudere sarebbe quello di Osimhen, che comunque è un surplus extralusso del Napoli. Il maggiore affare di mercato fino a oggi lo ha fatto il Napoli di De Laurentiis con De Bruyne, che avrebbe fatto molto comodo anche a Inter, Juventus e Milan. Ma loro non ne hanno avuto la forza e comunque lui ha scelto il Napoli.

Inter e Juventus con Chivu e Tudor hanno fatto una clamorosa marcia indietro a livello di panchine. Per carità, magari un giorno Chivu e Tudor vinceranno la Champions League, ma a oggi è una scelta clamorosamente al ribasso. Mentre il Napoli non solo ha l’allenatore migliore e più forte su piazza ma, sulla carta, al momento ha aumentato il differenziale tecnico che lo separa dalle antagoniste del Nord.

Per carità è vero che la cronaca ha le sue strade e nessuno può modificarne il percorso, ma è un fatto che il “circo mediatico” del calcio nazionale si interessa al momento solo a quello che avviene al di sotto del Napoli. La denapoletanizzazione è certamente un fenomeno palpabile sui media nazionali. I successi del Napoli ormai dolgono a parecchi come un callo ai piedi.

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