Bublik, anche gli Ufo piangono. Parigi si è innamorata del lunatico che si è messo a giocare a tennis
Oggi affronta Sinner nel quarti. È un teorico del godersi la vita, è uno showman, specialista del servizio dal basso. Però contro Draper ha giocato, ha vinto e ha pianto

Kazakhstan's Alexander Bublik celebrates after winning his men's singles match against Britain's Jack Draper on day 9 of the French Open tennis tournament on Court Suzanne-Lenglen at the Roland-Garros Complex in Paris on June 2, 2025. (Photo by Dimitar DILKOFF / AFP)
Oggi Jannik Sinner sfiderà Alex Bublik nel match valido per i quarti di finale del Roland Garros 2025. L’azzurro parte ampiamente favorito contro il kazako il quale però sta vivendo uno dei migliori momenti della sua carriera. Proprio a Parigi, ha fatto registrare il suo miglior risultato a livello slam e si è garantito un balzo nel ranking di 19 posizioni.
La sua esultanza tra lacrime di gioia dopo il match vinto contro Jack Draper ha fatto il giro del mondo. Di lui, si conoscono le gesta folli (è un maestro della battuta dal basso) e la simpatia contagiosa, ma il personaggio merita un lungo approfondimento.
L’Equipe su Bublik
Del 27enne nativo di Gatčina scrivono oggi i colleghi de L’Equipe:
“Anche gli Ufo a volte piangono. Lunedì, alla fine del “giorno più bello” della sua vita sportiva, Alexander Bublik, con il volto coperto di terra rossa, ha versato una piccola lacrima. […] il kazako ha forse ripensato al ragazzo di Gatchina che, con una maglietta verde senza maniche alla Rafael Nadal, colpiva a vuoto davanti a uno specchio nell’ingresso dell’appartamento dei genitori, guardando i poster di Rafa, Federer o Agassi, sognando di essere un giorno nei loro panni. Dopo aver a lungo sostenuto di giocare solo per soldi, il ventisettenne si è tolto l’armatura. Certo che ama il suo sport, ma lo vive a modo suo”.
Il giornale francese riporta poi alcune perle smerciate da Bublik negli ultimi anni: da «Sono il tipo che si fa una bella serata a Parigi la sera prima della partita o salta l’allenamento se non ne ha voglia» a «Odio giocare alle 11… Ho ancora sonno! Di solito mi alzo verso le 9 o le 10, prendo un caffè, parlo con i miei cari, gioco con mio figlio. Ed esco di casa verso mezzogiorno. Al massimo», passando per «Vivo la mia vita evitando il combattimento; non sono un combattente. Non posso competere per cinque ore contro questi ragazzi; fisicamente, è impossibile» e arrivando infine alla sua ammissione dopo la vittoria agli ottavi: «Ho una famiglia, delle responsabilità come padre. Non fraintendetemi: lavoro sodo, ma alle mie condizioni. Anzi, faccio sia il minimo che il massimo per essere il giocatore che sono. Metto il tennis e la vita sullo stesso piano. È un rapporto 50-50».
Le Parisien
Anche Le Parisien si sofferma su Bublik che ha stupito tutti giocando e vincendo un match avvincente e spettacolare contro Draper:
“Per capire perché ci interessi un giocatore del Kazakistan, classificato “solo” 62esimo al mondo dopo essere salito al 17esimo qualche mese fa, bisogna curiosare online e imbattersi in qualche video recente. Vi farete una bella risata”, esordiscono i colleghi francesi.
E in effetti, Alex di belle scene ne ha regalate nel corso della sua carriera. Le Parisien ne racconta qualcuna: “Prendete questo: Montreal, agosto 2024. Alexander Bublik gioca contro Ben Shelton. Al match point a sfavore, il kazako ride e non riesce a pensare a niente di meglio che un modo strano di colpire la palla. La colpisce con il manico e la palla finisce oltre la rete. Un punto miracoloso? No (il punto non è valido, ndr), ma dimostra quanto Bublik sia diverso dagli altri. È un po’ pazzo, e la cosa lo fa sentire bene. Un altro esempio? Affrontando Richard Gasquet lo scorso febbraio all’Open di Marsiglia, il giocatore ha perso un game e ha distrutto la racchetta in mille pezzi prima di consegnarla a uno spettatore con un rispettoso inchino. Allo stesso modo, dopo un incontro acceso, questa primavera ha suggerito a Corentin Moutet di incontrarsi fuori dal campo per risolvere la disputa con qualcosa di diverso dalla racchetta”.
Insomm, Bublik è un personaggio atipico. Ma non è solo follia. “L’avversario del numero uno al mondo Jannik Sinner ai quarti di finale del Roland Garros è, soprattutto, un dolce, (molto) accattivante lunatico. Ricordiamo l’Open d’Occitania del gennaio 2025 per dimostrarlo. Dominato dall’americano Aleksandar Kovacevic nei quarti di finale, invitò un giovane raccattapalle a servire al suo posto. Il ragazzo obbedì. Mise a segno persino un punto che ovviamente non fu conteggiato dall’arbitro. […] A proposito di servizi, quando finta di battere da sotto solo per far ridere il pubblico è una delle sue giocate preferite. Ma quando davvero batte da sotto, è persino capace di fare un ace”, scrive Le Parisien.
Che poi continua così: “In un ambiente che non lascia mai nulla al caso, il suo comportamento si distingue. Per lui, tutto è solo divertimento, al punto da fare un “pessimo viaggio” di tre giorni a Las Vegas tra due tornei quest’inverno, con un livello di consumo poco raccomandabile per un giocatore di alto livello. Una vita di spensieratezza che non gli impedisce di avere una vita personale stabile e un figlio di quasi 3 anni. Né di competere con i migliori eliminando l’inglese Jack Draper dal torneo di Parigi lunedì”.