Bruno Fernandes va celebrato, finalmente uno che dice di no ai soldi dei Sauditi (NYT)
"E' gratificante che un giocatore così non abbia aderito al progetto saudita, rifiutando soldi e di rappresentare sportswashing e soft power"

Db Manchester (Inghilterra) 20/10/2021 - Champions League / Manchester United-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Bruno Fernandes
“È facile irritarsi con Bruno Fernandes”, scrive il New York Times. Perché “non è particolarmente simpatico. La sua faccia sembra sempre in modalità lamentela. Si lamenta con gli arbitri. C’è stato quell’episodio indecoroso quando il Manchester United ha perso 7-0 contro il Liverpool un paio d’anni fa, e lui ha praticamente fatto i capricci in campo. Ma l’educazione in campo non fa necessariamente il monaco”.
Il fatto, scrive il Nyt, è che dovremmo ringraziarlo Fernandes. Perché pur giocando in un “desolante” Manchester United, ha rifiutato un’offerta bella ricca dell’Al Hilal.
“Sarebbe stata una mossa facile”, ha detto lui. “Avevo Ruben Neves e Joao Cancelo lì, due persone con cui ho una grande amicizia. Ma voglio rimanere ai massimi livelli, giocare in grandi competizioni, perché mi sento ancora all’altezza. Voglio continuare a essere felice, nutro ancora una grande passione per questo sport e sono contento della mia decisione”.
Non solo i suoi tifosi inglesi dovrebbero gioirne, “ma anche il resto di noi in Gran Bretagna, in Europa e nel mondo non saudita dovremmo esserne contenti. È, a un livello molto semplice, confortante vedere qualcuno con la convinzione di rifiutare una simile somma di denaro”.
“È anche vero che è più facile rifiutare questo tipo di approccio quando si guadagnano già 250.000 sterline a settimana in uno dei club più importanti del mondo. Fernandes non è esattamente al verde. Ma è comunque gratificante che un giocatore non abbia aderito al progetto saudita; qualcuno di autorevole ha rifiutato di rappresentare lo scopo ultimo del suo ingresso nello sport, che lo si chiami sportswashing, soft power o qualcosa di meno caritatevole”.
“Finora i giocatori che hanno accettato di trasferirsi nella Saudi Pro League rientrano generalmente in tre categorie: leggende in declino, come Cristiano Ronaldo o Sadio Mane; giocatori eccellenti ma non proprio d’élite, all’apice della loro carriera, come Ruben Neves, Ivan Toney o Aleksandar Mitrovic; e giocatori relativamente esperti, come Daniel Podences o Georges-Kevin N’Koudous. Ciò che non sono ancora riusciti a strappare è un giocatore d’élite all’apice delle sue capacità da uno dei club d’élite; un giocatore che potrebbe probabilmente inserirsi senza problemi nella maggior parte delle migliori squadre europee e che rappresenta una legittima perdita per uno dei campionati tradizionali”.
“Fernandes ha 30 anni, ma sta ancora giocando come se fosse al suo apice, quindi sarebbe stato probabilmente il colpo più grande della Premier League da un punto di vista puramente calcistico, se non di pubbliche relazioni. Così com’è, uno dei migliori giocatori della Premier League rimane in Premier League e continuerà a giocare a un livello competitivo degno delle sue capacità. Che sia per questo motivo, o per un segno che non tutti sono comprabili, o che non tutti possono essere convinti a rappresentare il progetto statale – fate la vostra scelta – questo è un risultato che merita di essere celebrato”.