Addio Messi bravo ragazzo: ora litiga con gli arbitri, manda a quel paese compagni e avversari (L’Equipe)
In campo protesta, commette falli, prende il collo gli avversari. «Non c'è più il genio gentile che si rialzava senza protestare a ogni scorrettezza subita»
Db Miami (Stati Uniti) 14/06/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Al Ahly-Internacional Miami / foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: Lionel Messi
Messi non è più il bravo ragazzo, innocuo, di un tempo. In campo si fa sentire molto di più, tra falli e cartellini gialli, come racconta L’Equipe a proposito del Mondiale per Club.
Tra falli tattici e proteste:
L’Equipe scrive: «Un fallo tanto evidente quanto efficace per fermare un contropiede avversario, un rimprovero al compagno Telasco Segovia che aveva appena perso palla, un pollice alzato ironicamente verso l’arbitro che subito dopo gli ha mostrato un cartellino giallo meritato… No, non è Thiago Motta: stiamo parlando proprio di Lionel Messi durante Inter Miami-Palmeiras (2-2) al Mondiale per club. Una gara in cui i floridiani si sono fatti rimontare due gol negli ultimi dieci minuti, cosa che ha chiaramente irritato l’otto volte Pallone d’Oro. Messi ha lasciato il campo a passo svelto e senza rivolgere la parola a nessuno, finché non ha incrociato la vecchia gloria brasiliana del Deportivo La Coruña, Djalminha, e ha ritrovato il sorriso».
Il cambiamento:
Secondo il giornalista Romain Lafont: «Siamo ancora lontani dall’immagine del “bad boy”. Ma anche l’immagine del genio gentile che si rialzava senza protestare dopo falli su falli, appartiene ormai al passato. A trentotto anni, Messi è diventato umano e ha cominciato a far valere il suo carattere, anche in campo, lui che aveva aspettato la sua 17ª e ultima stagione al Barça per ricevere il suo unico cartellino rosso in carriera di club. Il cambiamento sembra essere avvenuto durante l’infuocato quarto di finale dei Mondiali 2022 contro l’Olanda (2-2, 4-3 ai rigori), terminato con diciassette ammoniti e con Messi che in zona mista apostrofava Wout Weghorst con il memorabile: «Che guardi, idiota?».
Messi tira fuori il carattere negli States:
Conclude L’Equipe: «Questo carattere deciso, il campione del mondo lo ha portato anche negli Stati Uniti, dove non sono mancate scene inattese per uno come lui (…) A fine febbraio, dopo la prima giornata finita in parità contro il New York City FC (2-2), la Mls ha multato Messi per aver afferrato per il collo l’allenatore in seconda dell’altra squadra al termine del match. Poco prima, aveva avuto una discussione animata con l’arbitro che gli aveva mostrato un cartellino giallo. Stessa scena a metà maggio, dopo un altro pareggio a San José (3-3). Infuriato per un fallo non fischiato a suo favore, l’argentino è andato a protestare con l’arbitro, che lo ha ammonito e ha finito per dirgli: «Ora vattene». Messi non se ne andava, l’arbitro si stava preparando a estrarre un altro cartellino quando è intervenuto Bruce Arena allenatore dei Quakes».
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