Processo Maradona, scandalo in aula: la giudice Makintach si difende: «È un’intervista non un documentario»
Accusata di stare riprendendo il processo per un documentario la giudice si rifiuta di abbandonare il processo.

New Argentina coach Diego Maradona attends a press conference in Glasgow, on November 18, 2008. Diego Maradona says he cannot understand why Terry Butcher continues to harbour a grudge over the 'Hand of God' goal that helped knock England out of the 1986 World Cup. Butcher, an England defender in the team that lost the quarter-final match and now Scotland's assistant manager, said on Monday that he would never "forgive and forget" Maradona's action and made it clear he was unlikely to shake the new Argentina coach's hand when the Scots face his new charges here on Wednesday. AFP PHOTO/ Michael Hughes (Photo by Michael Hughes / AFP)
Avviato l’undici marzo presso il tribunale di San Isidro e sospeso per una settimana a causa della registrazione di un presunto documentario illecito, il processo giudiziario per la morte di Maradona, dove sette persone (tra medici, infermieri e psicologi) sono accusate di “omicidio con dolo eventuale”, riprende.
Il raconto su a24.com che ha parlato della giornata in aula
La giudice Makintach chiarisce la sua posizione nel processo Maradona
Nel corso della ripresa del processo per la morte di Diego Armando Maradona, la giudice Julieta Makintach ha preso la parola pubblicamente per rispondere alle critiche rivoltele e per chiarire la sua posizione. Al centro della polemica vi è la presunta registrazione di un documentario all’interno dell’aula del tribunale di San Isidro. Makintach ha affermato con fermezza che non si ritirerà dal caso, né prenderà in considerazione le richieste di annullamento del procedimento.
«Si trattava di un’intervista, non di un documentario», ha affermato nonostante anche la comparsa di una sceneggiatura dal titolo ‘La Giudice di Dio’.
La difesa della giudice: nessun illecito, solo lavoro nel weekend
Makintach ha spiegato che il video al centro delle polemiche è stato registrato nel suo ufficio da un amico e che trattava di tematiche giudiziarie. Ha difeso il suo operato, sottolineando che per lei è normale lavorare anche nei fine settimana: «Il mio ufficio è qui. La mia casa è qui. Vengo qui da quando avevo 8 anni. Non ho notato nulla di insolito nel venire a lavorare durante il fine settimana«.
Secondo la giudice, l’indagine sulla presunta produzione audiovisiva è stata “virulenta” ma non ha prodotto prove concrete contro di lei. Ha ribadito di non aver commesso alcun illecito e ha respinto con decisione l’idea di dimettersi: «Non c’è stato alcun crimine, nessun illecito. Sì, c’è stata un’enorme operazione mediatica. Non ho fatto nulla di male».
Imparzialità e critiche mediatiche
Makintach ha anche ribadito di non aver ancora tratto conclusioni sul caso e di voler esaminare le prove con imparzialità: «Nessuno può dirmi che sono di parte perché non ho ancora raggiunto una convinzione. Questo dibattito è appena iniziato e nemmeno il mio cuscino sa cosa deciderò».
La giudice ha poi espresso il suo disappunto per l’esposizione mediatica, denunciando episodi di scherno sui media e molestie sui social network. Ha riferito che i suoi profili personali sono stati violati e che ha rimosso alcune vecchie foto per evitare sospetti. Inoltre, ha chiarito che i legami tra suo fratello e una società di produzione non hanno alcuna connessione con l’accaduto.
Dunque, nonostante le critiche, Makintach ha confermato la sua intenzione di continuare a presiedere il processo, considerato uno dei più delicati del sistema giudiziario argentino. Ha concluso il suo intervento con parole dirette all’aula: «Voglio sentire subito da voi le ragioni per cui mi avete squalificato. E poi sarà il tribunale a decidere».
Tensione in aula: scontro fisico tra Luque e il pubblico
Durante la stessa giornata, un episodio di forte tensione ha scosso ulteriormente il tribunale di San Isidro. Il neurochirurgo Leopoldo Luque, uno dei sette imputati nel processo, è stato aggredito fisicamente all’ingresso dell’aula. Una donna ha urlato contro di lui e un uomo lo ha colpito con un pugno, provocando una reazione violenta da parte di Luque che ha risposto con schiaffi e pugni.
Le immagini dell’alterco, trasmesse dal programma Lape Club Social Informativo, hanno contribuito ad alimentare la tensione e l’attenzione mediatica intorno al caso. Nonostante l’episodio, Luque è riuscito ad accedere all’aula, spingendo i giornalisti nel caos generale.
Prospettive Future: Processo a Rischio
Il procedimento giudiziario si trova ora in una fase critica. Martedì prossimo, le parti si riuniranno nuovamente in aula per decidere se la giudice Makintach sarà rimossa dal caso. Un’eventuale ricusazione potrebbe comportare l’azzeramento dell’intero processo e un ulteriore ritardo nella ricerca di verità e giustizia per la morte di Diego Maradona.