L’Inter ora vuole lo scudetto, Inzaghi schiera i titolarissimi (tranne Lautaro e Pavard infortunati)
Inter, contro la Lazio ci sarà perfino Mkhitaryan che ha sostenuto un solo allenamento. Dumfries e Dimarco sulle fasce

Mp Milano 16/09/2023 - campionato di calcio serie A / Inter-Milan / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: esultanza gol Henrikh Mkhitaryan
L’Inter ora vuole lo scudetto, Inzaghi schiera i titolarissimi (tranne Lautaro e Pavard infortunati)
Inzaghi ha cambiato idea. Adesso lo scudetto lo vuole, e ha ragione. È lì, a portata di mano, a un punto. L’Inter è in rimonta. Sembrava che il tricolore fosse sfumato definitivamente e invece il 2-2 del Napoli con il Genoa ha riaperto tutto. Domani c’è Inter-Lazio e la Gazzetta dello Sport scrive che Inzaghi schiererà la miglior formazione possibile. In campo ci sarà perfino Mkhitaryan che ha sostenuto un solo allenamento.
Ecco cosa scrive la Gazzetta dello Sport:
La migliore Inter possibile, senza se e senza ma. Lo scudetto è tornato a essere una possibilità reale per i nerazzurri, anche se bisognerà pur sempre sperare in aiutini da Parma: per questo Simone Inzaghi torna a schierare il lato A della sua squadra, basta calcoli dopo aver risparmiato tutti nella trasferta di Torino. Durante l’allenamento di oggi pomeriggio alla Pinetina per il match di domani sera con la Lazio, Inzaghi ha provato la sua formazione e tenuto fuori solo 2 degli 11 titolarissimi: out Pavard (ancora non pronto per partire dall’inizio dopo aver recuperato dal guaio alla caviglia) e Lautaro (tornerà in gruppo solo la settimana prossima). Per il resto, Inter con il vestito migliore, compreso Mkhitaryan, già pronto a iniziare, nonostante quella di oggi sia stata la sua prima seduta interamente in gruppo dopo l’infortunio.
Quindi l’Inter giocherà con Sommer, Dumfries, Bisseck, Acerbi, Bastoni, Dimarco, in mediana Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, in avanti Thuram e Taremi.
Inzaghi può entrare nel gotha degli allenatori (non solo dell’Inter), l’accoppiata scudetto-Champions è roba da grandi (Gazzetta)
L’Inter ci crede. Anzi, come scrive la Gazzetta dello Sport, ci ha sempre creduto. E adesso Inzaghi vede a portata di mano la grande rimonta su Conte, come 25 anni fa.
Sotto sotto, in un angolino del cervello, l’Inter ci ha sempre creduto, almeno un po’. C’era una vocina tenue che diceva di sperarci ancora, nonostante tutto. Del resto, da 25 anni tondi tondi, Simone Inzaghi (e con lui Antonio Conte) sa bene quali sorpassi spericolati possano arrivare nelle ultime curve scudetto. Che cada il finimondo dal cielo come a Perugia 2000 o capiti una semplice giornata storta ai rivali, come l’anno dopo il 5 di maggio, la sorpresa nel nostro campionato può sempre scapparci.
Il pareggio di Vazquez ha acceso i sentimenti interisti e di Inzaghi
Stavolta, in casa Inter, a lungo il rumore della Champions, fragoroso dopo l’impresa con il Barcellona, ha coperto quella voce speranzosa, poi è arrivata la testata di un difensore messicano del Genoa a cambiare la geografia della Serie A: il pareggio di Vazquez ha acceso i sentimenti interisti, il doppio cammino Italia-Europa è diventato di colpo possibile. E così anche la possibilità per Simone di entrare nella storia del nostro pallone: associare lo scudetto alla Champions è un’impresa rarissima in questi luoghi, appartiene a una ristrettissima élite della panchina. Ora Simone cerca un posticino lassù nel gotha, tra i due padri nerazzurri capaci di vincere in epoche diverse la Coppa più prestigiosa, senza fermarsi al solo tricolore, Helenio Herrera e José Mourinho. In più, affiancherebbe quel Diavolo del Fabio Capello milanista col suo bis a metà anni Novanta.