La permanenza di Conte segna lo storico sorpasso del Napoli sulla Juventus: un capolavoro di Asterix De Laurentiis
Il Napoli è sempre più il villaggio inespugnabile del football. La Juventus ne esce a pezzi, stavolta sono stati loro a puntare sulla mozione degli affetti. Il Napoli ha vinto col potere dei soldi, oggi è Napoli il club egemone del calcio italiano

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis
La permanenza di Conte segna lo storico sorpasso del Napoli sulla Juventus: un capolavoro di Asterix De Laurentiis
Il 29 maggio 2025 è una data che va cerchiata sul calendario. La notizia è la permanenza di Antonio Conte a Napoli. Ma il significato è più ampio. Perché dall’altra parte della barricata c’era la Juventus il club da sempre egemone del calcio italiano. Il club dove Conte è cresciuto e si è affermato prima come calciatore e poi come allenatore. Alla Juventus lo aspettavano per ripartire. Lo aspettava John Elkann. Lo aspettava Chiellini. Oggi, in extremis, hanno accelerato anche sull’allontanamento di Giuntoli per riportare il figlio prodigo a casa (era una delle tante condizioni poste dal tecnico). Ma non è servito. Conte ha scelto di rimanere a Napoli.
E ha scelto di rimanere a Napoli perché in questo momento – come scritto da Fabrizio Bocca – il Napoli è il club italiano più solido. Con più futuro davanti. Con più certezze economiche e tecniche. A Torino è una giornata nera, la Juventus ha subito uno smacco memorabile. Ora dovranno leccarsi le ferite. Ripartire non proprio da zero, perché comunque sono in Champions. Ma senza un piano B per la panchina. E soprattutto con la consapevolezza di aver perso lo scettro di piazza più ambita della Serie A.
Napoli festeggia, la Juventus si lecca le ferite
Napoli, invece, festeggia. Sono stati giorni tribolati, settimane tribolate, mesi tribolati. Ora sarebbe comodo dimenticare le frizioni che Conte, da gennaio in poi (dalla cessione di Kvara con l’arrivo di Okafor), ha sempre esibito. Ha via via alzato il livello della provocazioni, fino alla frase “ho capito che a Napoli certe cose non si possono fare”. E anche oltre. Adesso Conte è il re di Napoli. Ma ci permettiamo di ricordare che tre settimane fa, con lo scudetto in bilico dopo il pareggio col Genoa, il suo indice di gradimento era sceso a temperature non diciamo artiche ma certamente basse. Ora è il momento dell’euforia e tutto viene dimenticato: le numerose critiche e i malumori dell’ambiente (dal gioco, agli infortuni, al presunto scarso turn over), così come il grande freddo tra tecnico e presidente. Un aspetto che potremmo considerare una conseguenza della crescita del Napoli. Nei grandi club, nei grandi giornali, nei luoghi di lavoro “caldi”, i rapporti interni sono sempre conflittuali. La conflittualità, del resto, è pane quotidiano dei luoghi di potere, dei luoghi egemoni. Basta non dimenticarsene quando le tensioni torneranno. Quello tra Conte e De Laurentiis non è un matrimonio d’amore, com’è ovvio che sia in una grande azienda. È un matrimonio di interesse, reciproco interesse. Com’è giusto che sia nei rapporti di lavoro. De Laurentiis trattiene l’allenatore più forte per distacco della Serie A, e lo fa esibendo potere economico che è lo stesso modo con cui lo aveva portato qui. Conte può guidare la squadra più ambiziosa e con più prospettive sul mercato: da De Bruyne in poi.
Questo sta diventando il Napoli. Un club egemone. De Laurentiis è sempre più l’Asterix del calcio italiano. Il suo villaggio è inespugnabile in un mondo del pallone sempre più popolato da fondi e soldi arabi. È Asterix e Obelix insieme, combatte con la furbizia, l’intelligenza e anche con la forza. Va persino oltre Asterix, perché il Napoli di De Laurentiis coltiva ambizioni di crescita. Vuole espandersi. Salire di livello. E lo sta facendo col suo passo. Di piano quinquennale in piano quinquennale. De Laurentiis è stato bravissimo ad andare oltre la propria epidermide. Come al solito, è un imprenditore a-ideologico. Fa sempre l’interesse della sua azienda (al netto dei fisiologici errori).
Sui social ovviamente i tifosi si sono scatenati perché il Napolista scrive da mesi che Conte sarebbe andato alla Juventus (e Allegri era pronto a sostituirlo). È il bello del web, in questo secondo noi molto più vero e divertente della carta. Sottoscriviamo tutto. Era così. Com’è stato evidente a tutti. Se ne sono accorti soprattutto a Torino dove oggi hanno vissuto un giorno duro da digerire. Ovviamente crediamo poco, diciamo zero, alla mozione degli affetti. Il Napoli ha vinto con la forza del denaro, come avviene tra gli adulti. E il bello è che stavolta a puntare sulla mozione degli affetti è stata la Juventus. Si sono invertiti i ruoli anche in questo. Loro puntavano sul cuore, il Napoli ha vinto con i soldi, l’ambizione, la solidità e la progettualità.