Gary Lineker e il post antisemita. Telegraph: “Possibile indagine di polizia”

Dopo l'addio alla Bbc. Telegraph scrive: "Gli agenti di Scotland Yard hanno ascoltato almeno una persona che ha denunciato notevoli sofferenze a seguito del post social"

Lineker bbc

BBC TV presenter Gary Lineker prepares to broadcast inside the make-shift television studio ahead of the English FA Cup quarter-final football match between Leicester City and Manchester United (Photo by Oli SCARFF / POOL / AFP) /

La scorsa settimana l’ex calciatore Gary Lineker, oggi commentatore televisivo, era finito nella bufera per aver condiviso sui social un messaggio contro il sionismo di Israele. Il post conteneva l’immagine del roditore, storicamente usata per rappresentare gli ebrei dalla propaganda antisemita (inclusa quella della Germania nazista), ed aveva subito scatenato numeroso polemiche.

Un passo falso che ha costretto l’ex attaccante inglese a rassegnare le dimissioni alla Bbc, e che adesso potrebbe essere oggetto di un’indagine di polizia. Ad riportare la notizia sono i colleghi del Telegraph Sport.

Gary Lineker a rischio indagine

Il Telegraph scrive: “Gli agenti di Scotland Yard hanno ascoltato almeno una persona che ha denunciato di aver patito notevoli sofferenze a seguito del post sui social. Non è stata ancora presa una decisione sull’avvio di un’indagine, ma una nota della Polizia Metropolitana recita: “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte del pubblico relative a un post pubblicato sui social media lunedì 12 maggio. Le segnalazioni saranno valutate per determinare quali ulteriori azioni potrebbero essere necessarie””.

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“Non è chiaro come Lineker abbia violato la legge, avendo cancellato il post e sostenendo di non essere a conoscenza dell’emoji del topo o del suo simbolismo storicamente offensivo. Gli agenti potrebbero tuttavia valutare se il post costituisca un episodio di odio non criminale, in cui vengono registrati i discorsi percepiti come ostili”, sottolinea la testata britannica.

L’ex bomber, dal canto suo, si è già scusato dichiarando che non avrebbe mai condiviso consapevolmente nulla di antisemita. Ma ancora non ha replicato circa la possibile apertura dell’indagine da parte di Scotland Yard. “Il suo portavoce – fa sapere il Telegraph – è stato contattato per un commento”.

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