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Federica Pellegrini: «Sinner? ll suo caso è stato gestito diversamente dagli altri perché è molto amato»

A Le Iene: «Lo so che non si è dopato intenzionalmente. La Curtis fa un’altra gara, la mia erede potrebbe essere Alessandra Mao che ha 14 anni»

Federica Pellegrini: «Sinner? ll suo caso è stato gestito diversamente dagli altri perché è molto amato»
Gwangju (Corea del Sud) 24/07/2019 - Campionati Mondiali di Nuoto / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Federica Pellegrini

L’ex nuotatrice Federica Pellegrini, in un’intervista rilasciata al programma Le Iene, è tornata a parlare della squalifica di Jannik Sinner per la vicenda Clostebol.

Pellegrini: «Ceccon? Forse non ha rispetto per chi lo ha preceduto»

Le dichiarazioni riportate da Sportmediaset:

«Ho rilasciato l’intervista a Repubblica a inizio marzo ed è uscita un mese e mezzo dopo. Lo so che non si è mai dopato intenzionalmente. Il caso Sinner è stato gestito diversamente dagli altri, perché è molto amato».

La Divina ha parlato anche del suo collega Thomas Ceccon:

«Non siamo mai stati super amici, ma ci siamo sempre rispettati. Non ci siamo capiti? Forse è lui che non ha capito. Io sono cresciuta con una forma di rispetto diversa per chi mi ha preceduto, ma ho capito che siamo tutti diversi».

Infine, è arrivato un commento anche su Sara Curtis, che è stata definita la sua erede:

«Le ho fatto le congratulazioni. Lei la mia erede? Io facevo i 200 metri, era un’altra gara [Curtis gareggia per i 100 m, ndr]. Forse la mia erede può essere Alessandra Mao, ma ha 14 anni e ha fatto ora il primo exploit. Ho rivisto la me di tanti anni fa».

«Il nuoto mi ha salvata dalle crisi di panico e dalla bulimia»

L’intervista alla Gazzetta dello Sport di Federica Pellegrini.

Come ne è uscita dalla bulimia e dismorfia?

«Vivere sotto i riflettori durante l’adolescenza non è stato facile. Soprattutto stando in costume 24 ore su 24. Vedevo il mio corpo cambiare e non mi ci riconoscevo. Credevo che auto-sabotarmi fosse la soluzione; poi ho capito che compromettevo anche le mie prestazioni e quello è stato il mio campanello d’allarme. Il nuoto mi ha salvata. Volevo smettere dopo la morte di Castagnetti, ma la passione mi ha riportata in acqua. Fino all’ultima gara di Tokyo 2021 lo sport ha avuto priorità su tutto».

Se potesse rivivere una gara?

«Mondiali di Roma 2009, i 200 stile libero. Con la testa di oggi e il fisico di allora avrei potuto fare ancora meglio. Forse quel record mondiale sarebbe durato di più. Sentivo che sarebbe stato battuto ai Mondiali 2023, tutti volevano vedere come reagissi, così ho giocato d’anticipo spostando l’attenzione sull’annuncio della mia gravidanza».

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