Un genio folle sempre ai limiti della legalità, così ha rafforzato il suo dominio difensivo. Il rosso in Coppa del Re è il primo in 8 anni

Antonio Rudiger è uno dei personaggi che, da sempre, fa discutere per le proprie azioni all’interno del terreno di gioco. The Athletic lo definisce folle e brillante allo stesso tempo, un difensore dotato di talento e abilità che negli anni ha vinto in Europa e ha vestio maglie prestigiose come quelle di Real Madrid e Chelsea. Ma parliamo anche di un calciatore che negli anni ha sempre fatto parlare di sé per i suoi atteggiamenti in campo.
Il lancio del ghiaccio verso l’arbitro della finale della Copa del Rey durante il Clasico è stata l’ultima “bravata” che è costata al tedesco una squalifica di 6 giornate.
Rudiger come l’incredibile Hulk: si trasforma davanti agli avversari
“The Athletic” ha ripercorso diversi episodi in cui Rudiger mostra tutta la sua pazzia eppure, proprio perché “pazzo”, mostra una genialità tale che è impossibile non amarlo.
“Nei suoi anni a Madrid il suo soprannome è diventato el Loco, “il Pazzo”, nome che gli è stato assegnato in maniera affettuosa dai tifosi madridisti che vedono in lui un bravo ragazzo che si trasforma quando vede gli avversari nel corso della partita. Nonostante l’affetto dei fan, in Spagna il gesto di Rudiger nella finale di Copa del Rey è stato condannato anche dai suoi stessi tifosi”.
“La follia è indissolubilmente legata alla brillantezza che ha alimentato la sua ascesa a questo livello, due componenti fondamentali dello stesso motore instancabile che lo rende un compagno di squadra così venerato e un avversario così rispettato“, continua il portale.
Rafael van der Vaart, ex Real Madrid, lo ha descritto così:
«È davvero un bravo ragazzo da avere in squadra, ma questa pazzia fa anche parte di lui. È un po’ un bravo idiota. A volte è bravo e a volte è un idiota».
In una partita tra Amburgo e Stoccarda nell’ottobre 2013, il ventenne Rudiger rifilo un pugno proprio a van der Vaart. Le cinque giornate di squalifica furono sacrosante.
Odiato e amato dagli avversari
In un’intervista alla Bild nel 2014, Rudiger rivelò di aver chiesto “aiuto professionale” per la sua indisciplina, aggiungendo: «Ho dimostrato la scorsa stagione di essere duro con la palla, ma corretto con il mio avversario».
“C’è chi metterebbe in dubbio la sincerità della seconda parte di quella dichiarazione”, obietta The Athletic procedendo la sua analisi sul difensore, il quale analizza il rapporto di Rudiger con i suoi compagni e la sua posizione all’interno dello spogliatoio:
La cosa più assurda è che Rudiger ha preso il suo primo cartellino rosso in otto anni (tra Chelsea e Real) proprio nella finale di Coppa del Re. “È riuscito ampiamente a mantenere la sua propensione per la provocazione e l’intimidazione al limite della legalità, rafforzando così il suo dominio difensivo“.
Anche con qualche compagno di squadra ha avuto qualche screzio. Nulla di che, spesso alterchi ingigantiti dai media. Come la presunta rissa con Aziplicueta al Chelsea o con Bellingham al Real. Ma tutti i compagni di Rudiger dicono di lui che è come “fratello maggiore”
“La follia e la genialità sono la stessa cosa. “El Loco” è stato punito, e giustamente. Ma sarà amato anche da coloro che sanno che nessuna squadra vince senza un personaggio come lui“.