De Bruyne: «Sto parlando con alcuni club per quello che sarà. Voglio giocare ancora ad alti livelli»

Dopo la finale di Fa Cup persa: «Ancora in Inghilterra? Forse, ma dipende dal progetto che mi verrà presentato. Non ho più vent'anni, ho una famiglia e dei figli piccoli»

De Bruyne

Db Manchester (Inghilterra) 18/09/2024 - Champions League / Manchester City-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Kevin De Bruyne

A margine della sconfitta nella finale di Fa Cup contro il Crystal Palace, Kevin De Bruyne ha parlato del suo futuro dopo aver da tempo annunciato l’addio al Manchester City. Il belga è un obiettivo del Napoli, al pari di David, che si svincolerà a fine stagione dal Lilla. Con De Bruyne le trattativa sembrano ben avviate anche se ci sono alcuni ostacoli da superate.

Al termine della finale di ieri ha dichiarato:

«Sto parlando con alcuni club per quello che sarà. Voglio giocare ancora ad alti livelli».

Poi, in merito a una possibile permanenza in Inghilterra, il trequartista belga ha aggiunto:

«Forse, ma dipende dal progetto che mi verrà presentato. Non ho più vent’anni, ho una famiglia e dei figli piccoli. Le mie decisioni non riguardano solo me e non sarà facile decidere».

Leggi anche: Il City di Guardiola (e De Bruyne) perde anche l’FA Cup, la finale la vince il Crystal Palace

De Bruyne è ancora capace di momenti straordinari, ma il City ha ragione a lasciarlo andare (Telegraph)

Per quanto suoni assurdo e paradossale (forse perché in Italia chiunque di noi lo accoglierebbe acclamante ndr), gli inglesi del Telegraph hanno analizzato la partenza di De Bruyne dal City ritenendola come corretta, come una buona mossa del club. E stiamo parlando del miglior centrocampista del mondo degli ultimi 7-10 anni. La giustificazione innanzitutto parte dai numeri: il belga ha saltato quasi il 60% delle ultime 81 partite di Premier League a partire dalla fine della stagione 2022/23, quella dello storico Treble.

Troppe assenze per chi dovrebbe essere il faro tecnico della squadra secondo gli inglesi. Poi, il nodo è l’affidabilità fisica. Il belga ha ancora lampi di genio – nel 5-2 al Crystal Palace, ad aprile, ha inciso come ai tempi migliori – ma il corpo non regge più i ritmi richiesti da Guardiola. E Pep ha bisogno di “certezze, non di ricordi”.

Ne parla così il quotidiano inglese:

“Nell’era Abu Dhabi, il City è stato spesso deriso dai critici come una costruzione artificiale e senz’anima che ha infranto le regole — cosa che il club ha sempre negato con forza — ma De Bruyne era tutto cuore e anima, uno di quei rari giocatori capaci di trascendere le rivalità più feroci. I tifosi di ogni squadra sapevano riconoscere e apprezzare non solo le sue qualità tecniche, ma anche l’incessante etica del lavoro e l’onestà incrollabile. […]

Osservare il De Bruyne nel pieno della forma è stato uno dei piaceri più grandi della mia carriera di cronista calcistico, ed è per questo che con grande tristezza e riluttanza dico che il City ha ragione a lasciar andare l’uomo che chiamano “King Kev”. Allo stesso tempo, è facile comprendere perché De Bruyne sia così amareggiato e conservi un senso di delusione verso un club che ha servito con tanta dedizione.

De Bruyne è ancora capace di momenti straordinari. Ne ha mostrati diversi nel 5-2 contro il Crystal Palace il mese scorso, e spera di ripetersi sabato contro la stessa squadra nella finale di FA Cup a Wembley, dove i compagni vogliono regalargli il miglior congedo possibile. Ma una serie di infortuni ne ha fortemente limitato l’impatto e, soprattutto, la disponibilità. Con una rosa invecchiata, Guardiola ha bisogno di certezze nella selezione, che quest’anno De Bruyne non ha potuto offrire.

Correlate