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Conte a Napoli conferma qualità da Re Mida (La Stampa)

Ha portato il Napoli già oltre se stesso, ricostruito sulle macerie d’un decimo posto e senza più Osimhen e Kvaratskhelia

Conte a Napoli conferma qualità da Re Mida (La Stampa)
Londra 15/05/2017 - Premier League / Chelsea-Watford / foto Imago/Image Sport nella foto: Antonio Conte ONLY ITALY

Conte a Napoli ha confermato qualità da Re Mida (La Stampa)

Di Antonio Conte scrive La Stampa nell’analisi di Antonio Barillà:

Tre soli gradini separano il Napoli capolista dall’Inter, non bastano per regalare sicurezza a Conte né per negare speranza a Inzaghi, è indubbio però che pesino a tre partite dal gong, ancor di più se garante è un tecnico moltiplicatore di motivazioni e punti. A Napoli conferma qualità da Re Mida, capace di allenare cuore e testa oltre alle gambe, come da titolo dell’autobiografia per altro antecedente ai successi con Chelsea e Inter. Ben sappiamo quanto nel calcio sia radicata la scaramanzia, ma il riconoscimento è a prova di bomba perché il sogno tricolore rapisce un Napoli già oltre se stesso, ricostruito sulle macerie d’un decimo posto e senza più Osimhen e Kvaratskhelia, simboli dell’epopea spallettiana.

Napoli a immagine e somiglianza di Conte, squadra cinica e pratica (Gazzetta)

Vincenzo D’Angelo sulla Gazzetta dello Sport elogia le virtù del Napoli che ieri a vinto a Lecce grazia a una punizione calciata a Raspadori e finita in rete. Il Napoli è una squadra a immagine e somiglianza di Conte, cinica e pratica. E Raspadori è il simbolo di questo manipolo di uomini.

Sulla Gazzetta si legge:

E questo sogno napoletano, del resto, è stato costruito tutto sul lavoro. Sul sacrificio, sul sudore, sulla fame. Una squadra che ormai è immagine e somiglianza del suo allenatore. Cinica e pratica, poco incline a star nel mezzo. Si lotta tutti insieme, si vince e si perde tutti insieme. E si lavora, si pedala, anche quando non si gioca. E Raspadori è un po’ il simbolo di questo nuovo spirito. Lui, che fino a fine gennaio sembrava destinato ad altri lidi per trovare quello spazio che aveva visto col contagocce nei primi mesi, si è ripreso tutto con gli interessi anche sfruttando l’emergenza. Lo ha fatto con personalità. E con i gol. Decisivo tra febbraio e marzo, quando tutto sembrava voler spegnere il sogno del Napoli. Fondamentale a Monza, quando ha acceso la luce di una squadra impaurita e smarrita, pescando la testa di McTominay per il gol vittoria che alla fine ha significato pure ritorno al primo posto. E poi decisivo ieri, ancora una volta.

Dove c’è corto muso, c’è scudetto. Il Napoli di Conte ci riconcilia col calcio vero

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