Berrettini salta il Roland Garros, l’ultimo match fu nel 2021 ai quarti contro Djokovic
Quarto anno di fila che il tennista romano non partecipa al torneo. Non ha ancora smaltito l'infortunio agli addominali.

Italy's Matteo Berrettini reacts as he competes against Serbia's Miomir Kecmanovic during their Monte Carlo ATP Masters Series Tournament round of 64 tennis match on the Rainier III court at the Monte Carlo Country Club on April 9, 2024. (Photo by Valery HACHE / AFP)
Niente Roland Garros per Matteo Berrettini, che per il quarto anno di fila salta il torneo, come annunciato dall’ufficio stampa.
A Roma si è dovuto arrendere contro Casper Ruud a causa dei dolori addominali. E anche al Masters 1000 di Madrid era stato costretto al ritiro dopo il primo set contro Jack Draper.
Berrettini manca dal 2021 al Roland Garros, quando si fermò ai quarti di finale perdendo contro Novak Djokovic (6-3, 6-2, 6-7, 7-5).
Berrettini: «Dopo tanti infortuni, lavoro sulla prevenzione. La mia routine tra pollo, riso e notti insonni»
«La mia altezza è una qualità importante in campo perché mi aiuta nel servizio, ho delle leve lunghe e quindi riesco a coprire meglio la rete, ha tanti vantaggi, la leva è più lunga e quindi riesco a tirare abbastanza forte, però per altre cose mi limita un po’, come nella mobilità, a livello di anche, schiena, faccio un pochino di fatica, quindi c’è un lavoro dietro le quinte con il mio preparatore, il mio fisioterapista per cercare di limitare tutti gli scompensi che vado a creare con uno sport che poi è soprattutto mono lato quasi, quindi non è semplicissimo, però credo che la mia altezza sia più una fortuna che una sfortuna», ha esordito il quasi 29enne romano.
La preparazione, si sa, come in tutti gli sport, è un passaggio fondamentale per gli atleti anche nel tennis. «Dopo i tanti infortuni agli addominali, adesso faccio tantissimo lavoro di prevenzione e non solo. Abbiamo cercato di capire perché e non è mai semplice, da una parte c’è il fatto che da più di vent’anni faccio questo sport e quindi il mio corpo comincia a essere anche un pochino stanco, poi però allo stesso tempo il lavoro di prevenzione non basta, bisogna allenarsi tanto, bisogna ripetere il gesto che si fa, quindi in quel caso il gesto che mi dava più fastidio era il servizio, quindi bisogna servire tanto, bisogna abituare il fisico a determinati sforzi. Quindi sì, un pochino è cambiato, però allo stesso tempo la forza è sicuramente una base importante per me», ha spiegato l’azzurro.