I Mondiali del 2034 in Arabia Saudita saranno alcol-free. Fosse quello il problema…

Mancano ancora dieci anni, ma il divieto di alcol allo stadio farà più scalpore degli operai morti per costruire i fantascientifici stadi che l'Arabia ha progettato

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Saudi Crown Prince Mohammed bin Salman, FIFA president Gianni Infantino and Russian President Vladimir Putin watch the ceremony prior to the Russia 2018 World Cup Group A football match between Russia and Saudi Arabia at the Luzhniki Stadium in Moscow on June 14, 2018. (Photo by Alexey DRUZHININ / SPUTNIK / AFP)

ROMA – Lo “scoop” è del Guardian: ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita sarà vietato bere alcolici dentro gli stadi. E anche fuori, visto che, a differenza del Qatar e di molti altri paesi musulmani, la vendita di alcolici resta proibita anche negli hotel di lusso. L’alcol è vietato nel paese dal 1952, lo decise il re Ibn Saud. Da gennaio c’è un negozio a Riyadh che lo vende, ma solo a diplomatici non musulmani sotto rigidi controlli.

Mancano ancora dieci anni, ma per il resto del mondo questa cosa di non poter bere alle partite rischia di diventare un problema più degli operai morti per costruire i fantascientifici stadi che l’Arabia ha progettato. Lo abbiamo già scritto: che palle i diritti umani.

Fonti della Fifa, scrive il Guardian, affermano di aver imparato la lezione dalla Coppa del Mondo del 2022 in Qatar, dove fu fatta pressione per accettare la vendita di birra negli stadi, ma la famiglia al potere Al-Thani ha opposto resistenza e abbandonato il piano due giorni prima dell’inizio del torneo. Successe un casino: decine di migliaia di barili di Budweiser furono rimossi dagli stadi, alla Fifa costò 60 milioni di dollari di risarcimento al suo sponsor AB InBev, il proprietario di Budweiser.

La cosa bella è che nonostante quell’episodio, AB InBev ha esteso la sua partnership commerciale con la Fifa, fino alla Coppa del Mondo del 2026. Ma a questo punto, a occhio, non lo farà in Arabia Saudita.

Fonti della Fifa hanno detto al Guardian che non ci sono piani per fare pressione sul governo saudita affinché allentasse le leggi.

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