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Casini: «Serie A disputata all’estero? Difficile. La Supercoppa in Arabia non è solo una questione economica»

A Radio Anch’io Sport: «Troppe partite? Col campionato a 18 squadre non sarebbe cambiato nulla. Il problema è che sono aumentate le competizioni per le nazionali».

Casini: «Serie A disputata all’estero? Difficile. La Supercoppa in Arabia non è solo una questione economica»
Db Milano 30/06/2022 - assemblea ordinaria Lega Calcio Serie A / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Casini

Il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini ha parlato nella trasmissione radiofonica Radio Anch’io Sport del rinvio di Bologna-Milan e della possibilità di disputare alcune partite di campionato all’estero.

Casini: «Serie A disputata all’estero? Difficile»

Le sue dichiarazioni:

«Il mese in cui verrà giocato il recupero di Bologna-Milan sarà quello di febbraio, la data esatta andrà valutata sulla base dei risultati di Coppa Italia e delle coppe europee. C’è stata un’ordinanza di una pubblica autorità. Su questo c’è una giurisprudenza consolidata, per cui un’ordinanza di un’autorità non può essere disattesa dal mondo dello sport».

Sulla possibilità del campionato a 18 squadre:

«Col campionato a 18 squadre non sarebbe cambiato nulla. Negli ultimi vent’anni noi siamo rimasti sempre a 20, il problema è che sono aumentate le competizioni per le nazionali, come la Nations League. In più sono aumentate anche le gare europee con i nuovi format e il calendario si è ingolfato».

La Supercoppa italiana si disputerà in Arabia Saudita tra il 2 e il 6 gennaio 2025:

«È un’occasione di farsi conoscere fuori dall’Italia. Il fatto che si giochi in Arabia non è questione solo economica. Il disappunto dei tifosi si può assolutamente capire, stiamo lavorando per facilitarne i viaggi e la presenza. Se la Serie A all’estero è una possibilità? Difficilmente potrà accadere, il tema dei tifosi diventerebbe ancora più importante».

Ha parlato anche del Mondiale per club nel 2025:

«Credo che i tifosi delle squadre coinvolte siano contenti. Mi sento di dire che nell’era dell’ingolfamento del calendario, pesano di più le nazionali».

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