Napoli, centrocampo a tre e difesa a quattro? In futuro, forse (Corsport)
Il Napoli, per il momento, ha lavorato a un’identità ben precisa, con il 3-4-2-1, e così marcerà fino a nuovo ordine

Napoli 31/08/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Parma / foto Imago/Image Sport nella foto: gol Andre’ Zambo Anguissa ONLY ITALY
Napoli, centrocampo a tre e difesa a quattro? In futuro, forse.
Lo scrive il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini
Un prossimo futuro che, come ha detto il signor Antonio in persona, potrebbe anche prevedere mutazioni genetiche, magari saltuarie o magari chissà: in un solo concetto, un centrocampo a tre, più folto e con la linea difensiva a quattro. Il Napoli, per il momento, ha lavorato a un’identità ben precisa, con il 3-4-2-1, e così marcerà fino a nuovo ordine. Almeno fino a quando il tecnico non avrà avuto il tempo di testare, sperimentare, mixare, osservare tutti al microscopio. Dal vivo e al completo. Ci siamo quasi: qualche giorno e poi sarà il sold out.
Napoli, il centrocampo a due è un suicidio (Nello Mascia – il Napolista)
Mamma mia che culo il Feroce Salentino.
Notte delle emozioni, delle meraviglie e delle pazzie al Maradona.
Lezione di calcio dei Ducali irrefrenabili.
Due pali e poi il gol per un rigore inesistente, almeno fino a qualche anno fa, ma giusto con queste nuove regole.
Napoli in totale difficoltà.
Soprattutto a centrocampo dove i due concedono praterie sconfinate. Zambo, come ci ha ormai abituati, è uno zombi. E Charlie Brown somiglia più a Linus con coperta e dito in bocca, spaesato com’è là in mezzo.
Si affannano all’arrembaggio gli azzurri.
Ma non c’è uno straccio di idea di gioco.
Più passano i minuti e più ci si rende conto che lì davanti non la butteranno mai dentro.
Più passano i minuti e più ci si abitua al nuovo disastro dopo quello di Verona.
A metà ripresa Conte decide per il Napoli nuovo.
Il Napoli che ha in mente Conte.
Perché si spera che Conte in mente un’idea di Napoli ce l’abbia.
Dentro Neres. E Romelu, all’atteso debutto.
Ma le cose non cambiano. Perché il gioco latita.
Poi la svolta.
A un quarto d’ora dalla fine i Ducali decidono di farsi male da soli.
Suzuki giapponese di colore, interviene con un colpo da karate su Neres. Giallo sacrosanto.
Ma era già ammonito. Allora rosso, per forza.
L’avvocato Pecchia si guarda intorno in panchina e si accorge di averne cambiati già cinque. Deve andare in porta un calciatore di movimento.
Chi di voi sa parare un po’?
Maglie col numero 1 che si infilano e si sfilano.
Momenti un po’ grotteschi.
Poi alla fine tocca a capitan Del Prato.
Che ingenuità, avvocato.
E così la partita diventa una storia noir.
Se non vincono ora, quando mai vinceranno più.
Ma niente.
Il Napoli non segna manco contro un tenero terzino secco e mingherlino fra i pali.
Cose mai viste.
Il Var che toglie un rigore assegnato a Simeone.
Undici minuti di recupero.
Ma la sorte vuole che sia il Napoli nuovo a vincere.
Il pareggio è di Romelu. Al 100° gol in Serie A.
E il Maradona s’inchina.
Il cross-assist per l’inzuccata di Zambo è di Neres.
Ed è il secondo in mezz’ora di gioco.
Vedere Oriali e Conte esultare in panchina per i colori azzurri sembra irreale. E invece è tutto vero e bisogna abituarsi.
Ma non è finita.
Ultimo secondo. Tiro a botta sicura di Almqvist.
E parata clamorosa dell’Albatros.
Ed è la seconda volta in quattro gare che il friulano tanto ingiustamente disamato, salva il risultato.
Tre punti di culo un po’ trovati a terra.
Perché senza l’ingenuità dell’avvocato, suppongo avremmo assistito a una scena farsesca e disarmante insieme.
Il Feroce Salentino che scappa maldestro imbragato da scimitarra e pantaloni sarouel e magari nella fuga si perde anche lo scalpo.
E l’Impomatato a rincorrerlo infuriato con l’ombrello.
Ora però diamoci da fare.
E vediamo se è possibile dare una fisionomia a questa squadra.
Perché così non ci siamo.
Squadra in costruzione, d’accordo. Dodici cambi da integrare, d’accordo. Ma diamoci da fare.
Tre partite hanno sentenziato che giocare in due a centrocampo è un suicidio.
Soprattutto se ai lati ci sono Mazzocchi e Olivera.
E anche in difesa c’è tanto da faticare, se concede quattro occasioni ai parmigiani in quei 20 minuti inguardabili.
Esterni e difesa. Reparti che avrebbero dovuto essere completati.