Il tiktoker Luca Campolunghi ha fatto un tatuaggio per la sua vittoria agli Australian Open. Sinner scherza: «E io non ho fatto niente»

Ieri sera, Jannik Sinner ha incontrato un fan che gli ha dedicato un tatuaggio sulla gamba per la vittoria degli Australian Open. Il tennista altoatesino ha firmato il tatuaggio e scherzando ha detto: «E io non ho fatto niente (ndr per commemorare la vittoria)». Poi la foto al “capolavoro” scattata direttamente da Sinner. Il tifoso è il tiktoker Luca Campolunghi, che si è presentato a Wimbledon sorprendendolo durante il corso di un’intervista. Campolunghi ha promesso che si tatuerà la firma fatta da Sinner sul tatuaggio.
Jannik meets a fan who got a tattoo for his first slam.
“I didn’t do anything.”
— Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) July 3, 2024
Sinner, l’intervista al “Times”
Il Times intervista Jannik Sinner e pubblica l’intervista il giorno in cui comincia il torneo di Wimbledon. L’intervista avviene durante Italia-Svizzera agli Europei e Sinner si presenta con il live streaming del match sul telefonino. (Qui Sinner parla dell’importanza dell’orecchio nel tennis).
Il Times lo descrive così:
Sinner sorride timidamente mentre carica un live stream della partita sul suo telefono: «Ah, eccomi qui. Anche quando guardo il calcio», dice un po’ disperato prima di scoppiare a ridere.
Un tema è la rivalità con Alcaraz. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, i due si incontrerebbero in semifinale.
Scrive il quotidiano britannico:
Ogni volta che la coppia si incontra, si tende al tutto esaurito. Un quarto di finale di cinque ore e 15 minuti agli Us Open nel 2022 è stata la partita dell’anno. Altrettanto avvincente la semifinale in cinque set al Roland Garros il mese scorso, ha vinto ancora Alcaraz. Lo spagnolo ha descritto le loro sfide come “probabilmente le partite più difficili della mia breve carriera».
Si parla di Sinner e l’emozione.
«Lacrime di felicità? Non le ho ancora avute» – ma non tenta di mascherare il dolore di quelle sconfitte. «[Ho pianto] dopo aver perso contro Carlos agli US Open, un po’ anche al Roland Garros» aggiunge. «Ci sono sempre momenti in cui provi emozioni che non vuoi, nello spogliatoio o a volte quando sei in auto per il trasferimento o anche nella stanza d’albergo da solo. Significa che ti importa dello sport. Significa che vuoi raggiungere questo livello», dice.