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Pioli: «Io parafulmini della squadra? Fa parte del mio ruolo»

In conferenza: «Dichiarazioni di Maldini? Non penso di doverle commentare. Meriti e demeriti vanno condivisi tra tutti»

Pioli: «Io parafulmini della squadra? Fa parte del mio ruolo»
Cm Torino 27/04/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Milan / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Stefano Pioli

Stefano Pioli ha presentato in conferenza stampa la sfida di campionato tra il Milan e il Cagliari. La squadra rossonera non vive un bel periodo ed è stata contestata dai tifosi.

Il Milan deve tornare a vincere?

«È quello che dobbiamo volere anche noi per una serie di motivi: classifica, orgoglio, rispetto dei nostri tifosi, perché siamo dei professionisti».

Florenzi l’ha definita il “parafulmini” della squadra.

«Io l’unica cosa che mi darebbe fastidio – e non mi sta dando più fastidio niente – è se la squadra non avesse le giuste motivazioni per finire bene il campionato. Poi come sto io non interessa. A fine campionato, quando incontrerò il club, si deciderà il nostro futuro. Poi, per come intendo io la figura dell’allenatore, nel mio ruolo c’è anche fare il parafulmine, proteggere la squadra e proteggere il club: questo non è mai stato un problema per me».

Si è creato un nodo mentale difficile da sciogliere nei giocatori?

«Per fortuna siamo essere umani, è chiaro che l’uscita dall’Europa League e la sconfitta nel derby hanno pesato sul nostro morale. Non credo non ci sia stata una reazione, altrimenti non avremmo pareggiato con Juve e Genoa. Sicuramente speravamo in qualcosa di più».

Rivedremo alcuni giocatori in campo come Pobega?

«Io parlavo di condizione, non di motivazioni. Un allenatore mette sempre in campo una squadra che può garantire risultati».

Pioli: «Problemi difensivi? Non siamo una squadra che fa partite da attesa»

La squadra ha avuto qualche problema in difesa: l’eventuale ‘offensivismo’ dipende dall’allenatore o dalla rosa a disposizione?

«È l’allenatore che dà un’idea e i concetti, poi sono i giocatori a interpretarli. Siamo una squadra che preferisce fare un gol in più piuttosto che fare partite di attesa».

Cosa pensa del Dortmund in finale?

«Le competizioni europee sono difficili da prevedere. Essere al top nella sfida fa la differenza. In Bundesliga loro sono quinti a -25 dal Leverkusen: significa che hanno avuto momenti difficili, ma in Europa hanno performato al massimo. Se Giroud avesse segnato quel rigore magari staremmo parlando di altro».

Il Cagliari era dato per spacciato…

«È allenato da un grandissimo allenatore. Io ho avuto tre maestri: Trapattoni, Bagnoli e Ranieri. Claudio è un top in tutto. Dove è andato, ha ottenuto grandissimi risultati. Lui sa quanto lo stimi, ma sa anche quanto sia importante la partita per loro».

I tifosi proseguiranno lo sciopero del tifo…

«Il club ha dimostrato di saper lavorare ed essere ambizioso in questi anni. Poi sarà il club a dare le risposte al momento opportuno».

È stato più difficile per lei quest’anno avere meno supporto dalla dirigenza? E Leao tornerà a sorridere?

«Non penso di dover commentare le dichiarazioni di Paolo Maldini. Meriti e demeriti vanno sempre condivisi tra tutti. Leao ha bisogno di giocare bene e tornare a fare gol».

Tanti milanisti giocheranno in estate: c’è stato qualche discorso per chi non parteciperà?

«No e anzi, ho dato loro disponibilità di parlare con me in settimana. Mi riferisco a chi si sente stanco: il mio ufficio era aperto, ma nessuno si è presentato…».

Il Milan è lontano come livello dalle squadre ai vertici in queste competizioni europee?

«Ero stato preso in giro per aver detto che l’Atalanta era tra le favorite. L’anno scorso siamo stati eliminati dall’Inter: questo ha diminuito l’importanza di aver raggiunto una semifinale di Champions. Il Milan credo sia una buona squadra, ma quest’anno siamo stati lontani da Real e City. Non lo siamo stati da Roma e Atalanta, questo no».

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