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Sinner: «L’errore dell’arbitro? Fa già parte del passato. È difficile accettarlo, ma tutti possono sbagliare»

Dopo il match: «So che avrei potuto fermare il gioco ma non è il mio lavoro, quello dell’arbitro. La sua posizione era molto favorevole. Ma bisogna accettarlo»

Sinner: «L’errore dell’arbitro? Fa già parte del passato. È difficile accettarlo, ma tutti possono sbagliare»
Miami (Stati Uniti) 31/03/2024 - Miami Open / foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner ONLY ITALY

Un’altra lezione di sport e di vita da parte di Sinner ad appena 22 anni. Ripeterlo è necessario, perché ascoltando le sue parole, il tennista italiano dimostra sempre una maturità sopra la media. In conferenza stampa, dopo il match perso contro Tsitsipas, ha analizzato la sconfitta.

La lezione di Sinner: «Tutti possono sbagliare»

Sinner ha rassicurato sulle sue condizioni:
«Non è niente di grave. Ho giocato tante partite. Alla fine ho fatto semifinale nuovamente in un Masters 1000. Ora ho bisogno di tempo per recuperare. Madrid sarà un torneo di totale preparazione per Roma e Parigi, perché lavoreremo in palestra».

Sulla palla che probabilmente ha deciso il match, Sinner si dimostra maturo. L’errore è umano:

«È successo e non c’è più niente che possiamo fare. Questa è già una cosa del passato. È difficile accettarlo, giocavo davvero bene in quel momento. Tutto stava andando nella giusta direzione tatticamente. Sfortunatamente, o per fortuna, tutti possono sbagliare. Anch’io potrei sbagliarmi. Dopo ho avuto dei crampi, forse per quello che è successo, perché colpisce anche te e i tuoi nervi problema in testa, ed è difficile giocare. Ho comunque cercato di fare del mio meglio. Stefanos ha alzato il livello di gioco. So che avrei potuto fermare il gioco ma non è il mio lavoro, quello dell’arbitro. La sua posizione era molto favorevole, perché era la riga più facile. Ma bisogna accettarlo. Ognuno di noi fa degli errori. Bisogna prenderla con un sorriso. Ma non è facile».

Sinner perde anche perché non c’è il Var ma per fortuna il tennis non è il calcio

Sinner è fuori dal torneo di Montecarlo. In semifinale ci va il greco Tsitsipas che vince in tre set, 6-4 al terzo dov’era sotto 3-1 e poi 4-2. Sul 3-1 e palla break per Sinner, Tsitsipas commette doppio fallo ma la giudice arbitro (peraltro brava) non se ne accorge, non chiama la palla fuori, si gioca, il punto lo vince il greco. È il tennis, funziona così. A questo punto succede che Sinner va un po’ in crisi fisica, comincia a toccarsi la coscia, il ginocchio, chiede l’intervento del fisioterapista probabilmente per crampi. Una volta, poi una seconda al volo. Riesce persino a scherzare col fisioterapista. Ma l’inerzia della partita è cambiata. Nel calcio ci sarebbero polemiche infinite per quella palla. Il tennis per fortuna non è il calcio anche se ora con Sinner vagonate di incompetenti si sono dirottati sullo sport un tempo considerato borghese. Certo non abbiamo compreso perché a Montecarlo non c’è il falco. Senza la tecnologia, diventa complesso. Anche perché per i telespettatori c’è.

È stata una bella partita. Tsitsipas ha giocato molto bene, soprattutto il primo set in cui peraltro l’italiano ha risposto male. Sinner si è poi ripreso, è cresciuto, sembrava che stesse dominando e poi l’improvviso cambio di scenario. È la seconda sconfitta dell’anno dopo quella subita da Tsitsipas.

Nulla di irreparabile. Né si può vincere sempre. Positivo comunque il bilancio dell’esordio su terra rossa. E va salutato il ritorno del greco a discreti livelli dopo una lunga crisi (oggi è sceso al numero 12 del mondo).

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