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Non è Conte l’allenatore per De Laurentiis, la pista è stata abbandonata da tempo

Ha un ingaggio fuori scala, pretenderebbe un mercato fuori scala. Quella di De Laurentiis non sarà una rivoluzione

Non è Conte l’allenatore per De Laurentiis, la pista è stata abbandonata da tempo
Mg Milano 14/02/2023 - Champions League / Milan-Tottenham / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Non è Conte l’allenatore per De Laurentiis, la pista è stata abbandonata da tempo

A differenza di quanto sempre accaduto la stampa e i talk show dedicano grande attenzione  alle ipotesi intorno a chi sarà il nuovo tecnico del Napoli. E parlano pochissimo dei nuovi calciatori. Che poi sono sempre i veri protagonisti, non lo dimentichiamo.

Il nome continuamente evocato è quello di Antonio Conte. Si tratta senza dubbio di un tecnico di grande personalità e con un curriculum di enorme prestigio internazionale. Personalmente se arrivasse a Napoli ne sarei felicissimo e darebbe all’intero ambiente uno scossone. Però sono convinto che il presidente De Laurentiis abbia ormai da tempo abbandonato la pista Conte lasciandola  alle fantasie e alle ipotesi astratte dei commentatori sportivi. Conte a mio avviso non verrà mai a Napoli. So che è un’affermazione forte ma le previsioni le può sbagliare solo gli ha il coraggio di farle. E spiego i motivi della mia convinzione. Per Conte occorrerebbe un ingaggio fuori scala rispetto ai parametri che il Napoli tanto saggiamente ha scelto di utilizzare come riferimento e che hanno consentito in lunghi anni di tenere la società al riparo di problemi di bilancio. Premessa per circa vent’anni di presenza costante sullo scenario internazionale. Ma c’è di più. Nel caso arrivasse Antonio Conte per come lo conosciamo egli pretenderebbe almeno due giocatori forti,  fatti e finiti e non di prospettive, in ogni settore. E non solo costa caro il cartellino di questi tipi di giocatore ma il loro ingaggio farebbe lievitare la spesa corrente avendo come conseguenza la rivoluzione del modello economico-finanziario che fino ad oggi ha premiato. Cosa per me impensabile. Infine Conte pretenderebbe, nella sostanza se non nella forma, di guidare in prima persona le politiche societarie. Non dimentichiamo che, a differenza per esempio di altri ottimi allenatori come Allegri o Pioli, Conte non è un aziendalista. E dovunque sia stato prima o poi ha criticato la società. Quindi al di là della stima personale verso di lui , i suoi metodi e le sue capacità condivido pienamente la scelta del presidente di orientarsi verso altre figure come pare a me stia accadendo.

Escluso quindi Conte, chi allenerà il Napoli?

Ma allora chi allenerà il Napoli l’anno prossimo? Questo non lo so. Ma a naso ritengo Italiano in pole position anche perché il suo modulo di gioco richiederebbe alcuni investimenti ma non una rivoluzione totale. Non escludo però che se Pioli andasse via da Milano, cosa da non escludersi ancora, De Laurentiis possa convergere su di lui che alle spalle una carriera di tutto rispetto. Resta poi l’ipotesi Calzona. Che potrebbe crescere enormemente se il tecnico riuscisse ad ottenere la rinascita della squadra nelle ultime partite del campionato. E che diventerebbe quasi ineludibile se dovesse concretizzarsi il miracolo, ancora aritmeticamente possibile ma estremamente improbabile, di un ingresso in Champions. Il vantaggio di quest’ultima scelta sarebbe di puntare su un tecnico che avendo lavorato per qualche mese con la squadra conosce pregi e difetti dei singoli calciatori e quindi non dovrebbe ripartire l’anno venturo dall’acquisizione dei prerequisiti. Cosa invece inevitabile per qualunque nuovo venuto. A rendere difficile quest’ultima prospettiva è che essa potrebbe concretizzarsi soltanto alla fine del campionato mentre il presidente ha urgenza di definire il nuovo tecnico per poter operare con la sua collaborazione attiva le necessarie scelte di mercato. Ecco perché ritengo estremamente probabile che abbia già preso la sua decisione. Il fatto che mantenga riservatezza intorno al nome significa soltanto che vuole muoversi con estrema cautela evitando bagni mediatici, ineleganze a campionato in corso e francamente a me questa sembra una scelta di grande saggezza.

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