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Di Lorenzo, l’ex agente: «Non è un robot, con un Napoli così anche lui fa fatica»

A Radio Crc: «Giovanni è un giocatore straordinario, e non lo dico perché l’ho scoperto, ma lo dicono i fatti».

Di Lorenzo, l’ex agente: «Non è un robot, con un Napoli così anche lui fa fatica»
Mp Empoli 20/04/2024 - campionato di calcio serie A / Empoli-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Giovanni Di Lorenzo

A Radio Crc ha parlato Vittorio Tosto, ex agente di Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli. Il terzino sta trovando non poche difficoltà in questa stagione, considerando gli alti standard a cui aveva abituato i tifosi nelle scorse annate.

Di Lorenzo, l’ex agente: «Non è un robot»

«Di Lorenzo è un giocatore straordinario, e non lo dico perché l’ho scoperto, ma lo dicono i fatti. Però, non è un robot; ha bisogno di tutti i requisiti per potersi esprimere e dare un contributo. Quest’anno, con un Napoli così, anche lui fa fatica». 

Il capitano del Napoli è in difficoltà

Le pagelle del Napolista di Empoli-Napoli:

DI LORENZO. La rima giustizialista accoppia vergogna e gogna, ma da queste parti si è sempre ripudiata l’invettiva di pancia per impiccare i colpevoli come donna Lionora giacubina. Piuttosto si tenta di capire e di analizzare e non è detto che ci riusciamo, eh. Nel caso del Capitano ormai osceno in modo permanente (oggi fa segnare il citato Cerri), si vuole afferrare la ratio, se c’è ratio, del suo atteggiamento in questo campionato nero come la maglietta di oggi. Mi spiego. Il Napoli perde o pareggia, il Capitano chiede scusa ai tifosi sotto la curva e poi in settimana promette impegno e vittorie per la partita successiva. Invece succede di perdere di nuovo e si ripete la tragica sceneggiata, laddove non c’è paura ma solo la mera consuetudine di un rito che si tiene in tutti gli stadi. Oggi però siamo oltre la depressione e l’impotenza, il gesto di Di Lorenzo e dei compagni è di un’ottusità politica modello Salvini. Una scena fantozziana – 2

Il capitano è forse quello che preoccupa di più nella deprimente stagione del Napoli. Demotivato, fuori forma, ha dimenticato come si gioca la palla, come si tiene la posizione, come si stimola una squadra. Niente più intelligenza calcistica, né agonismo, nulla. Un problema che definire psicologico è un complimento. Il salto a vuoto sul cross di Gyasi in occasione del gol di Cerri è stato come alzare bandiera bianca. Guarda la curva che lo aspetta per la contestazione con la paura negli occhi, alza la maglietta a coprirsi in parte il volto, quasi come stesse per andare al patibolo (che ha messo su da solo insieme ai compagni che furono), poi lo affronta. Un quadro pietoso, un giocatore defunto – 0

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