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Cesare Fiorio: «Sainz è veloce e solido. Leclerc è bravo ma fa troppi errori in gara»

L’ex direttore sportivo della Ferrari a Libero: «Volevo ricreare il duo Senna-Prost. Il presidente Fusaro, mi gelò: “finché ci sarò io, Senna non metterà piede in Ferrari”»

Cesare Fiorio: «Sainz è veloce e solido. Leclerc è bravo ma fa troppi errori in gara»
Ferrari's Spanish driver Carlos Sainz Jr (R) and his teammate Monegasque driver Charles Leclerc attend a press conference after the Australian Formula One Grand Prix at Albert Park Circuit in Melbourne on March 24, 2024. (Photo by Martin KEEP / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

L’ex direttore sportivo della Ferrari, Cesare Fiorio, ha rilasciato un’intervista a Libero sul momento del Cavallino in Formula 1 e anche sul momento di forma di Sainz. Fiorio è stato anche lo stratega dei trionfi rallistici della Lancia negli anni ’70 e ’80, poi team manager Ferrari in F.1.

Lei ha vinto 18 mondiali in Lancia, poi la Ferrari…
«Arrivai e presi in mano una squadra che, dopo la morte di Enzo Ferrari, era da rifondare. Sono stato team manager Ferrari per 35 gran premi, 9 li abbiamo vinti e in 25 siamo saliti sul podio».

Il momento di Sainz e Leclerc in Ferrari

La Ferrari è la 2ª forza del Circus dietro alla Red Bull?
«È superiore a Mercedes e Aston Martin. E anche di McLaren che sta raccogliendo i frutti dell’illuminata gestione di Andrea Stella, ex di Maranello».

Carlos Sainz ha vinto in Australia: è rinascita vera?
«Calma, Verstappen è un fuoriclasse. Sainz mi piace come pilota: è veloce, bravo a interpretare le strategie, non fa errori, è solido».

Ma la prima guida non era Leclerc?
«Charles è bravo in prova ma fa troppi errori in gara».

L’idea di portare Senna alla Ferrari insieme a Prost

Fiorio ha poi raccontato un aneddoto dei suoi anni alla Ferrari. L’ex team manager voleva ricreare la coppia Senna-Prost in Ferrari.

Tra il 1989 e il 1990 lei vinse tanto a Maranello, perché lasciò la Ferrari?
«Al mio arrivo portai Prost. L’idea era quella di ricreare in Ferrari il duo McLaren con Senna. In gran segreto andai a casa di Ayrton, a Montecarlo, e raggiunsi un pre-accordo».

Un piano perfetto che svanì nel nulla?
«Sì. Avremmo avuto il miglior pilota di sempre e lo avrei tolto alla concorrenza. Tornato a Maranello il presidente di allora, Piero Fusaro, mi gelò: finché sarò qui io, Senna non metterà piede in Ferrari. Avevo tutti contro, Prost compreso. Me ne andai sbattendo la porta».

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