Scherma: nessuno parla della denuncia di stupro, e il campus organizza un nuovo raduno (Repubblica)

La 17enne che ha denunciato è stata abbandonata da tutti. «Come faccio a fare le gare se ci sono quei tre?»

scherma schermitrice

Db Milano 26/07/2023 - Campionati Mondiali di Scherma / foto Daniele Buffa/Image Sport

Scherma: nessuno parla della denuncia di stupro, e il campus organizza un nuovo raduno. Lo scrive Repubblica

La schermitrice è sola. Ha denunciato lo stupro ma il mondo dove è cresciuta e si allena da anni con fatica l’ha abbandonata. Silenzio dagli atleti, dalla Federscherma, da chi lei accusa di averla stuprata dentro al campus “International Sabre Camp”. La diciassettenne è circondata dalla sua famiglia e dall’avvocato che da sette mesi la di- fende, Luciano Guidarelli.

Mentre sul sito del campus dove sarebbe avvenuta la violenza in una serata tra alcol e droghe, viene annunciato il prossimo raduno di atleti dal 31 luglio al 9 agosto. Il campus è organizzato da Sorin Radoi responsabile della nazionale U20 e maestro della Oreste Puliti Lucca.

Tutti in silenzio e con la consegna di non parlare su quanto accaduto. Solo l’ex allenatore della vittima si lascia scappare: «Sono coinvolto emotivamente perché sono particolarmente legato alla mia ex allieva e anche ai tre ragazzi accusati. Li conosco tutti e questa vicenda provoca molta sofferenza».

Le indagini, intanto, vanno avanti per cercare riscontri alla denuncia della ragazza, che ha raccontato di essersi svegliata accanto uno degli indagati, con dei lividi sul corpo e un forte malessere. «Mi guardo allo specchio e mi vedo come se fossi a pezzi, una persona danneggiata — ha detto la giovane a Il Messaggero — Come faccio a fare le gare se ci sono quei tre? Non posso salire in pedana e vedere di nuovo quelle persone, le stesse che mi hanno fatto del male.

Scherma, mai sospesi i tre accusati di violenza ssessuale

Una brutta storia viene a galla dal mondo della scherma. Oggi Repubblica scrive del caso di una campionessa di scherma di 17anni, uzbeka, “che nell’agosto scorso ha denunciato di essere stata violentata da tre atleti della federazione italiana”.

Il caso finora è rimasto in silenzio per volontà di tutte le parti. Adesso però l’avvocato della ragazza, Luciano Guidarelli, ha rotto gli induci.

Da una parte le accuse di «inerzia» alla procura senese, per non aver attivato il codice rosso, dall’altra quelle contro la stessa Federazione, «che non ha preso nessun provvedimento nei confronti degli indagati»“.

I presunti colpevoli sono tre giovani di 17, 18 e 20 anni, che per tutto il tempo hanno continuato a gareggiare nei principali eventi di scherma. Le accuse sono piuttosto gravi. Avrebbe convinto la ragazza ad ubriacarsi, poi l’avrebbero costretta a subire un rapporto sessuale. Ma non solo: «C’è il forte sospetto che le abbiano dato dello stupefacente, ci sono valori anomali dagli esami che sembrano non spiegarsi in altro modo», dice l’avvocato Guidarelli.

La risposta della Federazione: «Serve almeno un provvedimento cautelare per sospendere gli atleti»

La Repubblica ricostruisce i fatti:

Secondo la denuncia, tutto è accaduto la notte tra il 4 e il 5 agosto, nel corso di un ritiro estivo cui partecipavano le squadre di diverse federazioni. «Per il silenzio di tutti questi mesi — conclude Guidarelli — La Federazione avrebbe dovuto prendere provvedimenti, il risultato è stato che la ragazza ha di nuovo incontrato questi tre atleti durante altre gare e ritiri, con un forte impatto psicologico»”.

La scherma italiana ha risposto all’avvocato, così come anche il presidente federali Azzi.

«La Federazione ha tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la magistratura. E ha dettagliatamente risposto all’avvocato della denunciante, depositando anche la nomina per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio. Valuteremo tutte le azioni necessarie a tutela dell’immagine».

Il presidente della Fis, Paolo Azzi, si difende: «Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non abbiamo i poteri per indagare su ipotesi di reato gravi come queste, da codice rosso — commenta — Su quali basi possiamo sospendere gli atleti indagati oggi? Serve almeno un provvedimento cautelare, un rinvio a giudizio o la chiusura delle indagini».

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