Il Telegraph per difendere Horner traccia il profilo “criminale” di Jos Verstappen: “Fu condannato a 5 anni per rissa e arrestato per tentato omicidio”

Oggi c’è un Verstappen in prima pagina sui giornali inglesi e tedeschi. E non è Max, l’imbattibile campione del mondo che ha cominciato il Mondiale 2024 da dove aveva finito quello precedente, battendo tutti, la Ferrari soprattutto. E’ Jos Verstappen, papà Verstappen. Perché adesso c’è anche lui al centro della storiaccia che rischia di far scoppiare la Red Bull: ha perso una posizione pubblica durissima contro Christian Horner, il team principal al centro dello scandalo delle chat “hot”. In poche parole, ha detto che Horner se ne deve andare.
Tra i tanti pezzi che riguardano questa faccenda c’è quello del Telegraph, che nell’ottica di difendere il boss inglese, inquadra meglio la figura di questo padre così ingombrante. Sintetizzando il concetto: parla lui che non è mica uno stinco di santo.
Ora, scrive il Telegraph, Max “è costretto a scegliere tra le due figure più influenti della sua carriera”. E dunque Jos: “ex pilota di Formula 1, gestisce la carriera di suo figlio, insieme a Raymond Vermuelen, ed è stato un membro fisso del sancta sanctorum della Red Bull, noto per il suo occhio attento nell’individuare i talenti. Tuttavia, anche lui tre volte sposato, padre di cinque figli, non è estraneo alle polemiche. Dopo una rissa nel 1998 in una pista di go-kart, Verstappen è stato condannato a cinque anni non detentivi da un tribunale belga per aver fratturato il cranio della vittima, come disse all’agenzia Reuters il procuratore aggiunto Cedric Stuyck. Nel 2008, Verstappen sarebbe stato poi condannato con pena sospesa di tre mesi per aver minacciato Sophie Kumpen, che è la madre di Max, e per aver violato un ordine restrittivo precedentemente emesso”.
“Nel novembre 2011, Verstappen ha negato le accuse di aver aggredito una fidanzata di 24 anni in una stanza d’albergo a Venlo, in Olanda. Nel gennaio 2012, è stato arrestato per tentato omicidio in seguito all’accusa di aver investito con un’auto la sua ex ragazza nella città olandese di Roermond. È stato rilasciato dopo due settimane di carcere quando l’accusa è stata ritirata per mancanza di prove. Tuttavia, agli occhi di suo figlio, è un eroe”.
Poi il Telegraph racconta l’educazione siberiana del piccolo Max. Scrive che “nel 2012, quando Max aveva solo 15 anni, suo padre lo buttò fuori dal furgone come punizione per essere uscito al secondo giro di una gara di kart del campionato del mondo a Sarno, vicino a Napoli. Stavano tornando a casa in Olanda. “Non gli ho parlato per sei o sette giorni”, ha spiegato suo padre. “Sapevo cosa stavo facendo. Penso che lo abbia aiutato e modellato”.
Verstappen padre ora “nega di aver avuto un ruolo nella fuga di messaggi presumibilmente inviati tra Horner e la donna che lo accusa, con una e-mail anonima giovedì scorso”. Verstappen, che secondo il Telegraph “aveva uno stretto rapporto con la denunciante“.