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De Laurentiis e la sua corte dei miracoli che lo asseconda da dodici mesi (Corsport)

Quasi senza accorgersene, Adl ha avviato un processo di autodistruzione al quale deve porre rimedio

De Laurentiis e la sua corte dei miracoli che lo asseconda da dodici mesi (Corsport)
Db Napoli 22/02/2016 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

De Laurentiis e la sua corte dei miracoli che lo asseconda da dodici mesi. Sul Corriere dello Sport un’analisi di Antonio Giordano.

Se Aurelio De Laurentiis sapesse parlare al presidente del Napoli potrebbe dirgli tutto ciò che la corte dei miracoli di cui si circonda e dalla quale viene assecondato gli ha nascosto da almeno dodici mesi.

Un anno potrebbe non essere passato inutilmente, se dinnanzi a un’onesta autocritica si rimettessero a posto i cocci di questo Fallimento e si provasse a scorgerne le cause, mica solo gli effetti danarosi.

Quasi senza accorgersene, Adl ha avviato un processo di autodistruzione al quale deve porre rimedio con lo stesso istinto – si direbbe il talento – che per diciannove stagioni l’ha guidato, nonostante un’esuberanza di fondo che gli è sempre appartenuta e l’ha trascinato fuori dalla righe, mai fuori controllo come stavolta.

Il procedimento Uefa contro De Laurentiis

La Uefa ha reso ufficiale l’apertura di un procedimento disciplinare contro il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Per la Uefa ci sono gli estremi per la “violazione delle regole basiche di condotta decente”.

Alla vigilia della partita di Champions contro il Barcellona, il presidente ha interrotto bruscamente l’intervista che Politano stava concedendo a Sky. Poi, dopo un battibecco con alcuni presenti, ha spinto fisicamente un cameramen. Da qui la procedura Uefa.

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Si arricchisce di un altro capitolo lo show internazionale di De Laurentiis alla vigilia di Barcellona-Napoli. Si ricorderà come durante le consuete interviste pre conferenza stampa, De Laurentiis prelevò fisicamente Politano e lo portò via dalle telecamere di Sky. In quel momento, Ugolini stava intervistando l’attaccante del Napoli. Lo stesso inviato di Sky che per circa 24 ore seguì passo passo l’esonero di Mazzarri e l’arrivo di Calzona. E venne pure premiato con un’intervista esclusiva condotta proprio da Ugolini.

Quella sera, Adl decise che lo stesso inviato era laziale e per questo non aveva nessun titolo per parlare con un giocatore del Napoli. Il presidente azzurro voleva un napoletano doc, tipo Di Marzio. Si era anche accordato con il direttore di Sky, Federico Ferri.

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