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Massimo Ugolini, l’eroe di giornata tra Stakanov e la sobrietà anglosassone

Dieci ore in piedi tra Castel Volturno e il Britannique, senza sbavature anche se sempre più stanco. De Laurentiis lo ha premiato con l’intervista

Massimo Ugolini, l’eroe di giornata tra Stakanov e la sobrietà anglosassone

Massimo Ugolini, l’eroe di giornata tra Stakanov e la sobrietà anglosassone

Qualcuno potrà dire: “ha fatto solo il suo dovere”. Può essere. Ma l’ha fatto in maniera impeccabile. Con uno stile sobrio. Sempre anglosassone, anche quando era in difficoltà. Non ha mai fatto proprie notizie pubblicate da altri, perché evidentemente non aveva trovato riscontri. La giornata campale di ieri del Calcio Napoli è stata scandita su Sky Sport dagli interventi di Massimo Ugolini appostato all’esterno dell’Hotel Britannique prima, di Castel Volturno poi, e infine nuovamente al Britannique. Dove, dopo dieci ore di diretta, ha beccato Aurelio De Laurentiis che usciva una volta completata l’operazione Calzona.

E in De Laurentiis è scattato un sentimento che in genere scatta sempre nei protagonisti quando si rendono conto del lavoro degli altri. E il presidente si è fermato per un’intervista che è stato un modo di dire “ti ho visto che sei stato tutto il giorno qua, te lo meriti”.

Ieri è capitato a lui, altre volte al collega altrettanto stakanovista Francesco Modugno. Ugolini ha raccontato in presa diretta il passaggio del Napoli al terzo allenatore di stagione. Quel che colpisce di Ugolini (almeno a noi) è – per usare un termine odiato da Nanni Moretti – la professionalità. Ci ricorda Enrico Ameri quando una volta, durante Tutto il calcio minuto per minuto, si ritrovò isolato, non sentiva nessuno e continuò per una ventina di secondi a ripetere: “Sono Ameri, mi sentite? Studio, mi sentite?”. Senza mai un’imprecazione né un cenno di fastidio. Conportamento che venne sottolineato in studio dal mitico Roberto Bortoluzzi.

Ugolini ha pescato dallo stesso stile. Ha ripetuto ogni mezz’ora, forse anche meno, la sintesi di giornata ogni volta arricchita da un dettaglio: che fosse il ritorno di De Laurentiis al Britannique, l’uscita di Mazzarri a Castel Volturno. A ogni collegamento il cielo dietro di sé si imbruniva, il suo volto diventava un po’ più scavato per la stanchezza, i colleghi da studio gli dicevano “adesso vai a casa che domani hai un’altra giornata piena” e intanto al successivo collegamento era sempre là. Un po’ più smunto. Ma sempre pettinato.

Il libro di Massimo Ugolini sullo scudetto

Non male quel tassista, sa praticamente tutto del Napoli. Conosce più cose dei giornalisti. Quel tassista con la passione del giornalismo è l’alter ego scelto dal volto di Sky Massimo Ugolini per il suo libro “La Notte prima” che si avvale della partecipazione straordinaria di Maurizio De Giovanni con i suoi racconti ambientati sempre in taxi.

Il libro di Ugolini è imprescindibile per tutti quei tifosi che si lamentano della coltre di mistero che da sempre avvolge il Calcio Napoli. “Noi tifosi non sappiamo mai la verità”, è uno dei refrain più gettonati. Ora non possiamo azzardarci a dire che quella del tassista Ugolini sia la verità, di certo però il libro è pieno di chicche e aneddoti inediti. Alcuni sono dettagli che possiamo definire laterali, altri costituiscono la spina dorsale della storia recente del club di Aurelio De Laurentiis.

Come quando il tassista – figlio di tassista – ascolta per l’ennesima volta il racconto del padre sulla sera del 5 novembre 2019, lòa sera dell’ammutinamento. Padre che rivela come i calciatori sapessero dalla mattina che non sarebbero andati in ritiro, tant’è vero che prenotarono i taxi per tornare a casa dopo Napoli-Salisburgo.

«Allora» inizia lui (è il racconto del padre, ndr) «io già la mattina mi ero insospettito, quando il giocatore che sai tu» papà è sempre stato restio a fare nomi al telefono «mi aveva mandato il solito messaggio sul telefonino. “Ciao frate’, questa sera taxi post partita”. Ma aggio visto buono? Quella comunicazione non sarebbe mai dovuta partire. Le disposizioni di De Laurentiis, il giorno prima, erano state chiare: la squadra doveva andare in ritiro, a Castel Volturno, subito dopo il match. Quella sera i giocatori, una volta disputato il ritorno di Champions contro il Salisburgo, sarebbero saliti a bordo del pullman del club per tornare a dormire nel centro sportivo. Un ritiro “costruttivo” – così lo aveva definito il presidente – con l’obiettivo di ritrovare compattezza».

 

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