Zielinski, da De Laurentiis uno sfregio a un uomo e a un campione vero (Ziliani)
Oltre che una caduta di classe di De Laurentiis, è un sacrilegio e un harakiri per il club. Un affronto non degno di uomini di sport.
Ci Napoli 27/09/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Udinese / foto Carmelo Imbesi/Image Sport
nella foto: gol Piotr Zielinski
Zielinski, da De Laurentiis uno sfregio a un uomo e a un campione vero. A scriverlo su Twitter è Paolo Ziliani che ha quasi sempre difeso Aurelio De Laurentiis anche nell’ultimo periodo.
Ecco cosa scrive Ziliani a proposito dell’esclusione di Zielinski dalla liste Champions. È evidente che nemmeno lui ha creduto alla storiella della sperimentazione di Traorè.
Sbarazzarsi di Piotr col Barcellona che bussa alle porte, oltre che una caduta di classe di De Laurentiis, è un sacrilegio e un harakiri per il club – Un affronto non degno di uomini di sport.
Quando Pelè, pochi minuti prima di scendere in campo nella finale mondiale di Città del Messico, nel 1970, seppe che l’Italia avrebbe giocato senza Rivera, escluso di squadra da Valcareggi, si stupì, si fece pensieroso e poi disse: “Se questi non mettono in campo il Pallone d’Oro, devono essere veramente forti”. E non che l’Italia fosse scarsa: ma la partita finì 4-1 per il Brasile perchè quelli veramente forti erano loro, Carlos Alberto e Jairzinho, Gerson e Tostāo, Rivelino e Pelè. E naturalmente nessuno può sapere come sarebbe andata se Rivera, invece dei 6 minuti finali, di minuti ne avesse giocati 90: avrebbe vinto lo stesso il Brasile, probabilmente, ma di certo vedere un talento come il Golden Boy, il Pallone d’Oro in carica dopo la Coppa dei Campioni vinta l’anno prima (4-1) contro l’emergente Ajax di Cruijff e in stato di grazia, in quei giorni, dopo il 4-1 rifilato al Messico nei quarti di finale con un suo gol e due assist per i due gol del rinato Riva, per non parlare della leggendaria rete del 4-3 segnata nella semifinale-cult con la Germania, vedere un talento del genere escluso dalla finale mondiale – dicevo – non fu una buona cosa né per l’Italia né per il calcio. Se hai Pelè, Pelè gioca. Se hai Maradona, Maradona gioca. Se hai Rivera, Rivera gioca. Perchè Pelè, Maradona e Rivera sono il calcio. Lo sono anche oggi che non ci sono più (i primi due) o che non giocano più (il Golden Boy).
Ne scrive Nice Matin. L'artista francese non è mai stata una grande appassionata di sport. Amante del ballo, quello con Pelé fu l'unico "fuori programma" sportivo della sua lunghissima carriera.
Ne parlano Gazzetta e Tuttosport. Se è vero che le grandi squadre sono quelle che sanno prendersi i tre punti anche quando non giocano bene, allora la Juve può diventare pericolosa
Repubblica. Il riferimento è a problemi fisici oggi sotto tutela della privacy e col mercato alle porte meglio non far sapere troppo. Anche se ormai la frittata è fatta
Repubblica: ballottaggio Buongiorno-Juan Jesus e tra Lang ed Elmas. L’unico reparto in sofferenza è il centrocampo, con McTominay e Lobotka sempre in campo
La Gazzetta: zero reti subite nelle due partite di Supercoppa. Il capitano ha saltato solo i minuti dopo l'espulsione di Manchester e la conseguente squalifica
Il Corsport: mai così bene da quando è al Napoli, ma così dominante da un po’, si è lasciato alle spalle i problemi fisici. Il Corsera: Conte lo ha avvicinato alla porta
Alla Gazzetta: «Veniva a vedere la Roma. Si sedeva sempre vicino a noi, chiesi: ‘Ma chi è?’. Mi dissero che aveva un’impresa di pulizie e che si chiamava Claudio Lotito»
Con il Napoli ha vinto Scudetto e Supercoppa Italiana. Nel 2024/2025 ha inoltre ricevuto i premi di Miglior Giocatore e Miglior Centrocampista al Gran Galà del Calcio. Sicuramente un anno da ricordare.
Il neo sindaco di New York ricorda: «Bouba Diop, 1-0, uno dei miei migliori ricordi. Questa squadra senegalese, con Henri Camara, Khalilou Fadiga, El-Hadji Diouf, sono ricordi memorabili della mia giovinezza».
La Gazzetta: "Le 8 presenze nella Serie A ’23-24 sono scese a 2 nel torneo scorso e sono ancora ferme a 0 in quello in corso. Nei test atletici regge il confronto coi colleghi uomini, con sommo fastidio di questi ultimi. Dove sono le pari opportunità?"