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Maresca l’allenatore che ascolta Pino Daniele. «Non si può attaccare sempre, è impossibile»

Intervista al Telegraph: «Capisco i tifosi ma il possesso palla serve anche per per difendere o per recuperare energie. Guardiola cura molto i dettagli»

Maresca l’allenatore che ascolta Pino Daniele. «Non si può attaccare sempre, è impossibile»
Frosinone 20/08/2021 - campionato di calcio serie B / Frosinone-Parma / foto Image Sport nella foto: Enzo Maresca

La sua canzone preferita è “Yes I Know My Way”, di Pino Daniele. Forse esprime al meglio la sua filosofia di gioco. Lui è Enzo Maresca, allenatore del Leicester che sta battendo quasi ogni record in Championship, seconda divisione inglese. Il Telegraph lo ha intervistato per capire di più sulla sua idea di calcio.

Leggendo le sue parole, sembra che a parlare sia Pep Guardiola, suo mentore al City. Ed effettivamente la sua influenza è piuttosto evidente. Maresca e il Leicester si sono scelti per un motivo ben preciso:

Era il 4 giugno dello scorso anno quando cominciò a prendere forma il sogno di Enzo Maresca di costruire una squadra di calcio con il Leicester City. «Una delle prime cose che il presidente mi detto – afferma Maresca –  è che stava cercando uno stile di gioco diverso».

L’intervista del Telegraph a Maresca, allenatore del Leicester

Il tempo di sistemare qualche dettaglio contrattuale e “meno di due settimane dopo Maresca fu nominato capo allenatore, la ricostruzione del club stava iniziando e la trasformazione da allora è stata notevole“.

Il Leicester è in testa alla classifica, sono 12 i punti di vantaggio sul Leeds, i principali rivali in campionato. Il ritorno in Premier dopo solo un anno però sembra inevitabile. Infatti Maresca con i suoi 78 punti a metà febbraio, si è già assicurato almeno l’ingresso ai playoff. Il suo, descrive il Telegrahp, è un calcio fatto di “dominio totale, terzini invertiti e sovrapposizioni dove i piccoli dettagli sono fondamentali“.

«Ottenere la promozione è l’obiettivo, ma abbiamo già fatto molte cose importanti che costituiscono la base per il futuro. L’obiettivo principale è avere la sensazione che stiamo costruendo qualcosa e saremo migliori nei prossimi due o tre anni».

68 gol segnati, 24 reti subite in sole 32 partita. Ci sono ancora 14 partite giocare e 28 punti da fare per battere il record del Reading di 106 punti nella stagione 2005-2006. Molti pensano che la promozione sia il minimo per il Leicester, in realtà Maresca sa che non è affatto facile.

Cercare di ricostruire un club e una squadra è un processo il cui risultato non è mai scontato. «Non è affatto facile. Se analizzi i cambiamenti rispetto alla scorsa stagione, ce ne sono stati molti. Lo scorso anno sono andati via giocatori importanti. Non siamo lontanamente vicini a quello che possiamo diventare. Siamo contenti di come stiamo giocando, ma ci sono molte cose che possiamo fare meglio».

Il quotidiano inglese descrive così l’italiano: “Maresca è interamente dedito alla sua filosofia e non vacillerà mai. Ascolta regolarmente il musicista italiano Pino Daniele, noto per il successo Yes I Know My Way“.

Analizza ogni aspetto del calcio, ogni statistica utile a produrre una strategia efficace. “Le sessioni di formazione e le riunioni del team sono pianificate meticolosamente. Un aspetto dell’allenamento di Maresca che ha sorpreso alcuni giocatori è il modo in cui insiste affinché ogni passaggio venga effettuato con il piede giusto, in quanto fa risparmiare secondi preziosi nelle partite“.

«Purtroppo non smetto mai di pensare al calcio e ho quattro figli! Se vuoi fare le cose giuste, devi dedicarci ore e ore. È facilissimo analizzare quello che facciamo: ci sono tantissime informazioni, statistiche e numeri a disposizione. Quindi devi trovare nuove soluzioni».

Guardiola e Manuel Pellegrini sono i suoi punti di riferimento

Il Leicester utilizza il possesso palla per attaccare, difendere, prendere fiato, gestire la partita. Praticamente tutto. Questo però ai tifosi speso non piace:

«Capisco che i tifosi vanno allo stadio e vogliono vedere la squadra giocare in un certo modo. Vogliono sempre attaccare ma è impossibile. Il problema è che alcuni pensano che se teniamo la palla non andiamo avanti, ma non puoi attaccare per 95 minuti. A volte usiamo la palla per difendere, oppure recuperiamo le energie per ripartire. Ero al Manchester City qualche settimana fa e i tifosi dicevano la stessa cosa a Pep».

Dal catalano, Maresca ha preso l’attenzione maniacale ai dettagli:

«Pep è un gran lavoratore, è incredibile. Passa quasi 24 ore a pensare al calcio e a trovare soluzioni”, dice Maresca. Quando il Manchester City ha giocato contro l’Huddersfield in FA Cup a gennaio, mi ha chiamato per chiedermi tutto su come giocavano. Come hanno attaccato e difeso. Questo è l’allenatore del Manchester City che ha vinto tutto, considerato il migliore al mondo, prende tutte le informazioni sull’Huddersfield. Sono i piccoli dettagli a fare la differenza, sempre».

E su Manuel Pellegrini dice:

«È stato il mio allenatore per due anni e ho lavorato con lui al West Ham. Ci conosciamo molto bene e quando avevo 28 anni mi disse che quando avrò finito da giocatore avrei dovuto pensare a fare l’allenatore. Dico sempre che è il mio papà sul piano professionale! Se ho dubbi o ho bisogno di suggerimenti mi rivolgo a lui».

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