«Avevo tanto tempo libero, era la noia la principale causa. Poi è diventata una malattia»

Nicolò Fagioli si allena con la Juventus, ma in questa stagione non potrà mai scendere in campo per la squalifica avuta a causa del suo problema con le scommesse. Come lui stesso ha ammesso il gioco è diventato un problema pesante che lo ha portato ad indebitarsi per quasi un milione di euro. Oggi pomeriggio presso il Cinema comunale di Condove (Torino), il centrocampista ha parlato della sua esperienza nel corso dell’incontro “Lo sport non è un azzardo”.
Al termine del processo il classe 2001 ha patteggiato con la procura federale 7 mesi di squalifica e un percorso riabilitativo che svolte con il dottor Paolo Jarre, esperto di tematiche legate al gioco d’azzardo e alla ludopatia.
Juventus, Fagioli sulle scommesse: «Ho iniziato con una schedina»
Prende la parola i calciatore della Juventus: «Sono felice di essere qua. Avevo tanto tempo libero, era la noia la principale causa. Poi è diventata una malattia. Ho iniziato con una schedina con gli amici, poi ho iniziato a nascondere le cose ai miei»
Sulla terapia che sta utilizzando per allontanarsi dal gioco spiega: «Sto giocando a tennis e padel con gli amici, poi passo più tempo in famiglia»
Fagioli spiega ha spiegato ai ragazzi presenti come il gioco ti rapisca e ti coinvolga tanto da non farti riflettere su quello che perdi:«Inizialmente non ne ero consapevole, poi sì. Però quando giocavo tutto spariva, non ci pensavo. Era adrenalina»