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Razzismo, Piantedosi: «Sospendere una partita potrebbe avere riflessi sulla sicurezza e sull’ordine pubblico»

Alla Gazzetta: «Problema culturale? Bisogna agire sul fronte della prevenzione in ambito culturale ed educativo, in sinergia con scuola e media»

Razzismo, Piantedosi: «Sospendere una partita potrebbe avere riflessi sulla sicurezza e sull’ordine pubblico»
Roma 27/06/2023 - Palestra della Legalita’ di Ostia / foto Image nella foto: Matteo Piantedosi

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport sul tema razzismo. L’ultimo sciagurato episodio è successo durante Udinese-Milan. Alcuni tifosi hanno rivolto insulti razzisti al portiere rossonero Mike Maignan.

Secondo il ministro dell’Interno servono ulteriori strumenti che rendano più incisiva la risposta dello Stato contro il razzismo e la violenza. Piantedosi ha poi espresso un ricordo anche per Gigi Riva, scomparso ieri all’età di 79 anni.

Piantedosi: «Nei prossimi giorni incontro con tutto il mondo del calcio».

Il ministro dell’Interno parla dell’ultimo episodio di razzismo avvenuto a Udine durante Udinese-Milan:

«Ho subito chiesto al Capo della polizia di fare ogni sforzo per individuare prima possibile chi si è macchiato di una simile condotta. E già c’è stata l’identificazione di una persona. Lo sport rappresenta una straordinaria opportunità di comunicazione, promozione e crescita ma questi gesti odiosi, commessi da un pugno di delinquenti che tentano di nascondersi tra la folla, recano discredito a un’intera comunità e trasmettono un’idea distorta del nostro Paese».

Non si può generalizzare, i colpevoli sono gli individui, non la comunità o la tifoseria. Questo il pensiero di Piantedosi:

«Udine, come tutto il Friuli, è da sempre terra di accoglienza e di integrazione, crocevia di tante culture, che ha fatto del rispetto e della tolleranza la propria cifra distintiva. Quanto accaduto deve farci riflettere sulla necessità di rendere ancora più efficaci le sanzioni per colpire i singoli responsabili di questi atti inaccettabili. Vanno individuati strumenti che, oltre alla chiusura degli stadi e delle curve, rendano ancora più incisiva la risposta dello Stato verso gli autori di questi gravissimi gesti. Anche in considerazione del fatto che la decisione di sospendere una partita potrebbe scontare la difficoltà dei possibili riflessi sulla sicurezza e sull’ordine pubblico».

Come sta agendo, quindi, lo Stato e il sistema calcio?

«Ho già sentito il collega Abodi. Nei prossimi giorni organizzeremo un nuovo incontro con tutto il mondo del calcio. Atleti, club, tifosi, operatori del settore hanno il diritto di andare avanti senza essere condizionati da singoli o gruppetti di criminali razzisti. Razzismo problema culturale? Anche, per questo bisogna agire sul fronte della prevenzione per combattere i fenomeni di razzismo, in particolare in ambito culturale ed educativo, in sinergia con il mondo della scuola e dei media».

Il piano del Ministero dell’Interno:

«Sul piano della repressione, dobbiamo sviluppare ogni ulteriore sforzo possibile per l’immediata identificazione di questi soggetti, in modo da infliggere sanzioni e pene severe a chi si macchia di atti di razzismo. Il mondo dello sport interessa un vasto pubblico che non deve essere penalizzato dal gesto di singoli».

Il cordoglio per la morte di Gigi Riva

Il ministro Piantedosi ha poi espresso un pensiero per la morte di Gigi Riva:

«Sono molto addolorato. È difficile trovare le parole. Gigi Riva è stato un giocatore leggendario e soprattutto un grande uomo che ha saputo trasmettere dei valori importanti: il coraggio, la forza, la correttezza, il rispetto. Mi permetta di sottolineare che il calcio è il meraviglioso gioco che tutti amiamo proprio perché ci sono stati personaggi come Gigi Riva. Chi sugli spalti si dedica a insulti e violenze non riuscirà mai a rovinare tutto questo».

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