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Olimpiadi Milano-Cortina, il Cio boccia la pista di bob last minute a Cortina (Repubblica)

Offerta last minute per una nuova pista a Cortina costruita in appena ventidue mesi bocciata sul nascere. Il Cio e le federazioni richiedono l’omologazione nel marzo 2025

Olimpiadi Milano-Cortina, il Cio boccia la pista di bob last minute a Cortina (Repubblica)

La pista di bob delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026 non s’ha da fare. La pista della discordia, si potrebbe chiamare.  Sulla questione hanno litigato esponenti di governo, dirigenti sportivi nazionali e internazionali. Il punto definitivo forse l’ha messo il Cio che ha bocciato un’offerta presentata all’ultimo minuto per la costruzione in tempi record della pista a Cortina. Repubblica riporta del “no” secco del Cio che ha indicato ancora una volta l’utilizzo di un pista già pronta all’esterno.

«La nostra posizione è inequivocabile. Fin dall’inizio abbiamo ritenuto che questa sede (italiana, ndr) fosse estremamente complessa in termini di costi, eredità e tempistiche. Abbiamo promosso l’utilizzo di una pista esistente» scandisce Christophe Dubi, direttore esecutivo che segue dall’inizio splendori e miserie dell’Olimpiade italiana del 2026. Sul progetto improvvisamente risorto di una pista di bob a Cortina non dà speranze di benedizione, quando il governatore del Veneto Luca Zaia deve ancora estrarre il cellulare per annunciare in conferenza stampa: «Abbiamo ricevuto una offerta, ma non so chi sia». Un’offerta per costruire una pista nuova e light sui resti della storica “Eugenio Monti” in località Ronco, al costo di 81,6 milioni di cui 13,3 di manodopera, più Iva, progettazione e varie“.

Il governatore del Veneto non ha nemmeno fatto in tempo ad annunciare l’offerta della ditta Pizzarotti. La società proponeva di costruire una pista nuova e light, tuttavia il progetto prevedeva di finire l’opera in 685 giorni. Ventidue mesi per costruire una pista che invece, nel primo bando, richiedeva almeno 807 giorni.

Il progetto di Pizzarotti, società che non rilascia commenti, prevede di passare dagli 807 giorni di lavori previsti nel primo bando a 685. Ventidue mesi. Consegna ipotizzata un paio di mesi prima delle Olimpiadi. Basterebbero? No. Cio e federazione internazionali richiedono l’omologazione nel marzo 2025 in modo da poter svolgere le preolimpiche necessarie per testare la pista e farla conoscere agli atleti. Potrebbe servire un po’ di tolleranza, ma quella è stata già concessa“.

Problemi di sicurezza quindi impediscono, oggi, di sperare di vedere le gare di bob e skeleton di Milano-Cortina 2026 in Italia. Il Cio, come scrive Repubblica non lo ammetterà mai, ma “ma brucia ancora la morte dello slittinista georgiano Nodar Kumaritashvili il giorno dell’inaugurazione di Vancouver 2010“.

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