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Mourinho: «Non accetto che la mia professionalità e la mia dignità vengano messe in discussione»

In conferenza: «Non ho mai perso una gara in oltre 20 anni di carriera»

Mourinho: «Non accetto che la mia professionalità e la mia dignità vengano messe in discussione»
Cm Torino 30/12/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

Mourinho parla in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Roma, che si terrà domani sera alle ore 20:45. L’allenatore è reduce da un derby tutt’altro che positivo per la sua posizione

«Sono qui da due anni e cinque mesi e sono l’unica persona in questo team che non ha perso una sola sessione di allenamento. Per me non esistono malattie, malumori. Per due anni e mezzo non ho sbagliato niente, neanche un paio di settimane fa quando tutti erano malati. Mesi fa avevo bisogno di un giorno per una situazione che non devo spiegare. L’ho detto al direttore Pinto e alla proprietà e abbiamo definito che il giorno dopo il derby sarebbe stato un buon giorno. Sono stato fuori di Roma per 15 ore. Mi sembra ridicolo giustificare questo. Non accetto in alcun modo che la mia professionalità e dignità, il mio cuore per questo lavoro venga messa in discussione. Se c’è un esempio perfetto di professionalità sono io. Non ho mai perso una gara in oltre 20 anni di carriera. Un allenamento di recupero per chi ha giocato e per sei giocatori che non avevano giocato».

Mourinho sul derby

«Ho parlato con qualche giocatore dell’atteggiamento e non ho nessun tipo di problema perché ho grande rispetto e lealtà nel confronto con loro, non c’è niente che qualche persona possa o vorrebbe dire ai miei giocatori che non ho detto. Per me è una cosa molto molto chiara, è la differenza tra le difficoltà e un’altra cosa è utilizzare le difficoltà che sono vere come un modo per giustificare qualcosa che possiamo fare di più. Su questo non mi risparmio, mi risparmio davanti a voi, so come funziona nel calcio, so perfettamente che alla fine se un giocatore sbaglia la direzione è sempre una, il risultato globale, la responsabilità è dell’allenatore. Ieri la riunione è stata dura, specialmente per qualche individuo. Collettivamente e difensivamente la squadra è stata perfetta, subisce un gol come lo ha subìto, che inizia con una rimessa laterale nostra, non siamo neanche capaci di fare una rimessa laterale positiva e l’abbiamo trasformata in un angolo».

Chiarimento sul rigore

«E dopo un rigore di un bambino di 18 anni con 55 minuti di Serie A, io non ho mai detto che non era rigore, ho detto che è un rigore dei tempi moderni e che i tempi moderni nell’arbitraggio sono inferiori per protezione del gioco rispetto a 20 anni fa. Nella riunione di ieri non ho risparmiato niente, poi c’è stato l’allenamento con 6 giocatori. Poi è difficile lavorare in campo e cercare di migliorare le cose, il messaggio è rimasto lì, c’è gente che obbligatoriamente dal punto di vista individuale deve dare di più».

Adesso che i tifosi sono arrabbiati con la squadra, perché nessuno della società non ha detto ancora nulla ai tifosi?

«Voglio essere leale nel mio confronto con la società, è un mio dovere e un mio modo di essere. Non so quanti derby ho giocato, ma sono sempre state partite speciali. A Roma ho capito quel che significa il derby. Abbiamo perso derby per un dettaglio o un errore, sia arbitrale, sia personale nostro. Ma lo abbiamo sempre fatto con la dignità di chi dà tutto, abbiamo dato tutto anche nelle difficoltà. Anche in questo: il mio feeling è che qualche giocatore doveva dare di più. Anche così, però, abbiamo avuto due grandissime opportunità di pareggiare. Abbiamo avuto due periodi difficili: le prime tre partite di campionate dove su 9 punti ne abbiamo fatto 1. In questo momento abbiamo 4 punti di differenza dalla Champions, ne abbiamo persi 8 dove non c’era la squadra. Adesso abbiamo questo secondo periodo con squadre difficili e un gruppo molto ridotto da giocatori. Se qualcuno ritiene che non sia una difficoltà, penso non sia giusto».

La Roma ha i giocatori contati

Su Dybala:

«Penso non ci sia. Trovare soluzione per giocare senza di lui non è esattamente lo stesso che succede in squadre come il City: quando non c’è Haaland, Guardiola ha Alvarez. La Roma ha delle grandi limitazioni, si vede in campo e durante la stagione, quando ci sono problemi che non si possono nascondere. La Roma ha fatto uno sforzo economico per Smalling, ma adesso non ce l’ha e non può averne un altro. Questo dipende dal fair play. Dybala è un giocatore davvero speciale, che negli ultimi anni ha giocato in una squadra con altrettanti giocatori speciali: quando non giocava lui, giocava un altro. Qui non c’è un altro che possa sostituirlo».

Delusione sui singoli. Qualcuno verrà “punito”?

«Punire non è la parola giusta. La squadra non sarà la stessa, già Paulo non gioca. Farò qualche cambio. Non esiste l’intenzione di punire, si cerca di costruire un puzzle tattico e fisico-mentale che ci possa permettere di competere. La squadra più tattica di solito è la squadra con meno capacità a livello tecnico».

 

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