Capello: «Rido quando sento che Ancelotti è solo un gestore di star, chi lo dice non capisce niente di calcio»

A Marca: "Carlo è il numero 1 per distacco. Cambia tattica, le usa tutte. Ha vinto ovunque, in Italia ha fatto miracoli..."

Ancelotti classifica

Lipsia (Germania) 25/10/2022 - Champions League / Lipsia-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti ONLY ITALY

Scusate, mi viene proprio da ridere…“. E infatti Fabio Capello ride. Ride mentre il giornalista di Marca gli chiede di Carlo Ancelotti e del luogo comune che lo riguarda: è un bravo gestore dello spogliatoio. “Chi dice così non capisce niente. Questa è la cosa più difficile, di tutte: gestire lo spogliatoio, i giocatori, le stelle… Più stelle hai, più è difficile. E Carlo di stelle ne ha tante. Perché lì tutti vogliono essere LA star, non una delle star. Hahaha, è solo un gestore…”. E ride ancora.

Poi, più seriamente: “Carlo è il numero 1 al mondo. Ha vinto ovunque abbia lavorato. È molto difficile vincere tanto quanto ha vinto Carlo. Va in Germania e vince, va in Inghilterra e vince, in Italia va e non è che vince, è solo che quello che fa è sempre un miracolo”.

Il giornalista di Marca non ha la prontezza di riflessi di affondare e ricordare a Capello che il Napoli è riuscito a cacciare Ancelotti per prendere Gattuso. Sicché lui va avanti e spiega perché è un grande allenatore: “E’ intelligente. Non ha un sistema, dipende dai giocatori che ha. Sapersi adattare è segno di intelligenza. Non puoi giocare sempre con lo stesso stile, dipende dai giocatori che hai. Devi mettere i tuoi giocatori al posto giusto e con lo schema di gioco che permette loro di rendere meglio, di dare il 100%. Molti allenatori dicono: devi giocare in questo modo. E no, non puoi giocare sempre allo stesso modo. Guarda l’ultimo Madrid-Barça. Sai che hanno giocatori di qualità e attaccanti molto veloci, e metti la linea difensiva in mezzo al campo… Beh, grazie mille!, avrà pensato Carlo”.

Ci sono allenatori che insistono: questo è il mio sistema, è il mio modo di giocare. Devi studiare e prepararti per ogni partita, devi avere sempre spirito e mentalità vincente, ma una delle cose più importanti è conoscere il tuo avversario e come giocare con lui, le sue caratteristiche, dove è bravo e dove non”.

“Ma alla fine vince la qualità. Questo non cambierà. Il sistema di gioco, la tattica. Tutti vogliono giocare la palla da dietro, con il portiere, ma non tutti possono farlo perché non hanno giocatori adatti. Ma se non lo fai ti chiamano vecchio o dicono che non è divertente. È divertente che il portiere tocchi la palla quindici volte e l’attaccante cinque volte? I difensori non vogliono rischiare, passano subito la palla al portiere e si tolgono la responsabilità. In Italia succede tanto, in Spagna succede meno perché hanno più qualità tecnica”.

Capello dice anche che Simeone all’Atletico è un caso irreplicabile al mondo: “È incredibile. È diverso dai grandi manager inglesi come Wenger o Ferguson… Loro allenavano ma allenavano veramente. Andavano a vedere gli allenamenti e facevano delle cose, ma in una settimana erano lì due volte, non andavano tutti i giorni. E Ferguson cambiava il suo staff tecnico ogni quattro anni. Devi rinnovarti. Per questo dico che la cosa di Simeone è un miracolo, perché lui allena tutti i giorni. È difficile motivare sempre la squadra. Penso che abbia aiutato molto il Cholo avere dei leader nello spogliatoio, perché quei leader fanno quello che vuoi fare”.

Capello torna sull’esonero di Mourinho, e dice che non c’è rispetto, hanno fatto lo stesso con Paolo Maldini. Puoi licenziare qualcuno, perché il mestiere di allenatore comporta il rischio di andarsene in qualsiasi momento e te lo assumi. Ma non vedono l’ora di andare negli spogliatoi per dire a Mourinho che non è più allenatore della Roma o a Maldini che non è più direttore sportivo del Milan. Per favore! Vieni, parliamo con calma e poi decidi tu cosa vuoi. Questo è rispetto per me, questa è educazione. Puoi licenziare Mourinho perché è l’allenatore, ma non puoi dirglielo nello spogliatoio”.

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