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Tamberi: «Non ho vissuto in una famiglia ideale. Con papà praticamente non ci parliamo più»

Sul Giornale. Gianmarco racconta le difficoltà di lavorare con suo padre: «È mancata la parte di spiegarti le cose con amore. Io mi sono ripreso tutto»

Tamberi: «Non ho vissuto in una famiglia ideale. Con papà praticamente non ci parliamo più»
Budapest (Ungheria) 22/08/2023 - campionati del Mondo di Atletica Leggera / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianmarco Tamberi ONLY ITALY

Il Giornale ha intervistato Gianmarco Tamberi, oro olimpico a Tokyo 2020 e campione del mondo ai mondiali di Budapest 2023.

«Io mi sono ripreso tutto. Sono riuscito a realizzare tutti i miei sogni dopo che il destino aveva deciso la fine di tutti i miei sogni».

Quel destino che gli ha procurato un grave infortunio al tendine:
«Però spesso si dice Gimbo ha vinto questo e quello ma io verrei che si parlasse soprattutto dell’infortunio alla vigilia di Rio 2016, di quel che ho imparato. È il punto cardine della mia storia personale. Perché rialzarsi quando si cade e perde tutto vale molto più di tutto il resto».

Tamberi è sempre stato l’unico a crederci. Nemmeno la sua famiglia pensava a un simile recupero:
«È così. Non gliene faccio una colpa, è stata però la cosa più difficile: vedere gli occhi di una mamma, di una moglie, gli occhi delle persone a me più vicine, mentre ti guardano con tenerezza perché sanno che quello che stai inseguendo è impossibile. Quegli occhi dicevano “ci credi tu, ma non ti vogliamo dire che non ce la potrai fare”. Questa cosa mi distruggeva perché sentivo di poter sorprendere ancora».

Qualche settimana fa l’intervento di Tamberi al Quirinale dove disse: «siamo esseri umani, non solo esecutori di prestazioni»:
«Troppi atleti sacrificano tantissimo della loro vita e non riescono poi a raccogliere per colpa della paura di apparire. Temono le critiche, hanno paura di essere se stessi in gara. Grazie a Dio non è mai stato un mio limite. In pedana piango, rido, urlo perché sono me stesso, cerco il risultato, non di piacere al pubblico. E infatti mi prendo anche tante critiche. Ma voglio spiegare ai miei compagni più giovani che non si può cercare di essere normali in mezzo a uno stadio con 80mila persona, ma come si fa? Hai dentro il mondo e devi tirarlo fuori. Se solo cerchi di contenerlo quel mondo ti mangia e ne risente la prestazione».

Tamberi parla della sua famiglia:
«La mia famiglia non è stata molto unita, i miei hanno divorziato, il rapporto con mio padre non è mai stato un bel rapporto, tutt’altro. Non ho vissuto in una famiglia ideale, non stavo bene a casa, avevo 17 anni e ho praticamente vissuto in casa di Chiara, mi hanno dato molto i suoi genitori, Piergiorgio e Francesca, innamorati a 55 anni come lo siamo io e la loro figlia. Mia mamma mi ha dato tanto amore, papà non è che non mi abbia dato amore, me l’ha dato in modo diverso».

Adesso il rapporto con il padre com’è?
«Il rapporto si è rovinato a tal punto che ad oggi è compromesso e se il tempo lo sistemerà, ancora non posso saperlo. Praticamente non ci parliamo più. Credo che essere genitore non debba mai discostarsi dall’essere papà. Cioè genitore è uno che insegna a vivere e mio padre lo è stato in maniera esemplare. Però è mancata la parte da papà, quella di spiegarti le cose con amore».

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