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Pellegrini: «Gli uomini che alzano le mani e dicono “io non c’entro”, mi fanno sorridere. Nessuno si sente mai colpevole»

Alla Gazzetta: «Goggia e Brignone? Rappresentano lo sport femminile azzurro, è bello vederle sfidarsi reciprocamente»

Pellegrini: «Gli uomini che alzano le mani e dicono “io non c’entro”, mi fanno sorridere. Nessuno si sente mai colpevole»
Gwangju (Corea del Sud) 22/07/2019 - Campionati Mondiali di Nuoto / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Federica Pellegrini

Federica Pellegrini attende il momento in cui raggiungere il traguardo più importante della sua vita. Dopo nove mesi potrà  presto abbracciare sua figlia. La campionessa di nuoto ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta:

«Adesso con la crescita della pancia la bambina è già bella grande. La stanchezza mi ricorda la stanchezza di quanto nuotavo. Allenamento, riposo, allenamento, riposo. Sembra ieri che abbiamo scoperto il nuovo arrivo e sono già… super pronta».

Una cosa da buttare del 2023:

«Il record del mondo perso non l’ho vissuto come uno dei momenti peggiori di quest’anno. Assolutamente. Una cosa che doveva accadere prima o poi. Dispiace certo dopo 14 anni, ma è una cosa che avevo messo in conto da anni».

Nel 2011 emigrò a Parigi per allenarsi:

«Non cambierei niente. L’unica cosa che cambierei, e consiglierei ai ragazzi di oggi, è che quando non vanno più bene le cose e non se convinto al 100%, però se la testa non è serena, puoi fare anche il miglior allenamento ma non frutterà mai. Forse certe scelte le avrei dovute fare meno velocemente, forse su 2-3 punti avrei dovuto essere più coraggiosa».

Pellegrini è anche rappresentate del Cio:

«L’Olimpiade è organizzata per placare qualsiasi tensione: vogliono partecipare tranquilli e con i loro obiettivi indipendentemente da tutto il resto. Mi dispiace molto che sarà un’Olimpiade un po’ monca. Se già mancheranno tanti atleti dalla Russia, che è una delle grandi potenze del nuoto e dello sport in generale, mancherà una parte fondamentale del mondo sportivo. L’Olimpiade è bella quando tutti i componenti più forti sono lì che se la giocano».

Sempre attiva a difendere i diritti delle donne, Pellegrini ricorda che la strada è ancora lunga:

«Quando potevo parlare di emancipazione femminile, difesa sulle donne contro la violenza, l’empowerment femminile, l’ho fatto costantemente. Vedere tutti questi uomini che alzano le mani e dicono “no, mai io non c’entro niente, me ne tiro fuori”, mi ha fatto abbastanza sorridere. Nessuno si sente mai colpevole».

Al nuoto è mancato un dualismo come quello tra Brignone e Goccia nello sci?

«Sono loro le rappresentanti dello sport femminile azzurro in questo momento, è bello vederle gareggiare contro il mondo e sfidarsi reciprocamente. Stai sulle spine: o hai una mentalità per scindere le cose, altrimenti è una cosa che ti porta a cercare di superarti sempre. Ricordo che con Alessia Filippi, nel 2008 e 2009 quando ci trovavamo in collegiale insieme, ci scannavamo come delle matte. Ti stimola a fare sempre meglio, al di là dei tuoi limiti».

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