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De Laurentiis, il Nyt e i cinepanettoni: “è quello di cui avrebbe bisogno l’era senza gioia del post MeToo”

Il New York Times a Cortina per il quarantennale di “Vacanze di Natale”. Un ampio passaggio è riservato ad Adl che ha in mente il titolo del nuovo film

De Laurentiis, il Nyt e i cinepanettoni: “è quello di cui avrebbe bisogno l’era senza gioia del post MeToo”
Una foto d'archivio di tanti anni fa: Aurelio De Laurentiis oggi presidente del Napoli, col produttore Harvey Weinstein per le strade di Capri. (R) Aurelio De Laurentiis the President of soccer club Napoli, (C) Harvey Weinstein walk on a Capri street. (Salvatore Laporta /Kontrolab)

Il Nyt, De Laurentiis e i cinepanettoni: “è quello di cui avrebbe bisogno l’era senza gioia del post MeToo”

Il New York Times dedica un articolo alla celebrazione dei quarant’anni di Vacanze di Natale il film che diede il via alla infinita serie dei cinepanettoni. Festa durata un intero weekend e che ovviamente si è svolta a Cortina d’Ampezzo. Il Nyt lo racconta con la penna dell’inviato Jason Horowitz: «per un weekend Cortina è diventata l’Olimpiade del trash italiano».

Claudio Cecchetto alla console

Il Nyt prova a raccontare ai propri lettori che cos’erano i cinepanettoni.

Per tre decenni, i film hanno dominato la stagione natalizia-fino a quando le loro stelle non sono invecchiate, le piattaforme di streaming hanno preso il sopravvento e i gusti e l’economia del settore sono cambiati. Mai ritenuti adatti al consumo all’estero, erano per gli appassionati che hanno accarezzato una fetta di cultura italiana durante la svolta edonistica e spensierata del secolo scorso. Per i critici, però, i cinepanettoni riflettevano il consumismo e il sessismo delle showgirl dell’era Silvio Berlusconi.

«Gli intellettuali continuano a dirci che sono futili, di basso livello intellettuale. È basso, ma non capiscono: sono bassi di proposito», ha detto Claudio Cecchetto, 71 anni, produttore musicale italiano che ha presieduto la festa da ballo dell’hotel. «Queste sono persone super intelligenti che hanno sposato il basso livello. La gente vuole solo divertirsi».

Il successo di “Natale a Beverly Hills” costrinse Avatar ad arrivare in ritardo in Italia

Il Nyt ricorda che nel 2009 le sale riservate a “Natale a Beverly Hills” costrinsero “Avatar” a posticipare il proprio arrivo nei cinema italiani.

Alla festa c’era ovviamente anche Aurelio De Laurentiis che il Nyt racconta così.

In un angolo tranquillo del bar dell’hotel, camerieri in giacca bianca hanno assistito Aurelio De Laurentiis il potente produttore di “Vacanze di Natale” e degli oltre 30 cinepanettoni che ne sono seguiti. Il suo assistente e tutti gli altri lo chiamavano “il presidente” perché è il presidente e proprietario del Napoli. 

De Laurentiis e l’era del post-MeToo

Ha detto che i cinepanettoni che hanno fatto storia, hanno catturato l’Italia dell’epoca, quando Berlusconi stava per andare al governo. De Laurentiis ha detto che i film hanno avuto successo perché erano essenzialmente film “istantanei”, e che si è fermato dopo tre decenni perché avevano finito i luoghi esotici, ed è stato distratto dalla sua squadra di calcio. Contrariamente a quelli che dicono che con gli anti-sessisti oggi non potrebbero essere realizzati, pensava che invece fossero proprio ciò di cui aveva bisogno l’era post-MeToo che è un’era senza gioia.

Ha detto che vorrebbe provare a fare un film del genere, suggerendo un nome grossolano e volgare per un film in un clima di vacanza da #MeToo.

«Questo potrebbe essere un buon titolo per un film», dice, spiegando che sarebbe «basato sulla sincerità».

Il signor De Laurentiis, soddisfatto di se stesso, chiede al suo assistente cosa ne pensasse del titolo proposto.

“Bellissimo”, risponde l’assistente.

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