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Pramac, il proprietario: «Marquez? Preferisco investire su Martin, che vale quanto lui se non di più»

Campinoti a Paddock Tv: «Marquez è ancora uno dei piloti più forti. A me interessava prenderlo, Ducati ci ha detto di sì, ma solo se con contratto biennale»

Pramac, il proprietario: «Marquez? Preferisco investire su Martin, che vale quanto lui se non di più»
Sachsenring (Germania) 14/07/2018 - qualifiche Moto GP / foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport nella foto: Mark Marquez ONLY ITALY

Pramac, il proprietario: «Marquez? Preferisco investire su Martin, che vale quanto lui se non di più»

Paolo Campinoti, proprietario di Pramac, ha rilasciato delle dichiarazioni a Paddock Tv dove ha parlato dell’arrivo di Marquez nella famiglia Ducati e ha rivelato che da parte sua e del suo team c’è stata l’intenzione di fargli firmare un contratto con loro.

«Márquez è ancora uno dei piloti più forti, se non il più forte che esista. A me interessava prenderlo, Ducati ci ha detto di sì, ma solo se con contratto biennale»

«A noi era stato detto che era possibile prendere Marquez solo per due anni, ma poi Gresini l’ha preso per solo un anno»

«Noi comunque per un solo anno non l’avremmo preso perché Marc è un campione anche a livello commerciale e dunque un’operazione del genere per solo una stagione avrebbe poco senso secondo me»

«Se dovessi fare un investimento economico, e lo dico pubblicamente, lo farei per Jorge Martín, che vale quanto Marquez, se non di più perché è più giovane»

Poi una dichiarazione su Dall’Igna, direttore generale della Ducati:

«Il vero Marc Marquez della MotoGP è Dall’Igna, al punto che Marc ha accettato una moto non aggiornata pur di correre con una Ducati. Le prestazioni del fratello Alex evidenziano che il prossimo anno Marc, che ha almeno mezzo secondo in più nel polso di Alex, sarà assolutamente in lotta per il titolo e il contratto di un anno sarà un elemento ancora più dirompente dal mio punto di vista in quella che potrà essere una dinamica difficile da gestire se Marquez vincerà il titolo. Comunque, Dall’Igna è talmente bravo che saprà gestire anche questa situazione»

La “Gazzetta” sull’arrivo di Marquez nella famiglia Ducati:

I tempi sul giro, la scioltezza con cui li ha ottenuti, i sorrisi che ha dispensato nel box del team Gresini – la sua nuova casa – hanno scatenato la fantasia di tutti sui destini suoi e del Mondiale MotoGP nel 2024.

Che aggiunge:

Inserire un nome così pesante all’interno di una struttura equilibrata e collaborativa, in materia di piloti, può far saltare il banco. E infatti l’a.d. Claudio Domenicali non ha nascosto il dubbio vissuto dai vertici della rossa: in tanti Marquez non lo volevano. Dunque la domanda da porsi – ragionando su una Casa che ha conquistato due Mondiali a fila, dominando l’ultimo in maniera impressionante – è una sola: perché complicarsi la vita?

Con lo spagnolo nel suo gruppo l’armonia può rompersi, la leadership di Bagnaia può venir messa in discussione e un team privato potrebbe conquistare il titolo con la moto della stagione precedente. Senza contare il basso gradimento di Marquez presso i tifosi italiani (non tutti, peraltro). Dov’è dunque la convenienza? C’è, per quanto sottile. Il calcolo di Gigi Dall’Igna, il genio che ha creato questo dominio tecnico e non si è opposto all’arrivo di Marc, è quello del vero uomo di corse sempre affamato di successi: Marquez serve a misurare il valore degli altri piloti, a sviluppare la rossa prendendo strade diverse dal consueto e soprattutto, in caso di necessità, ad alzare l’asticella di tutti se la sfida da interna si allargasse ai rivali.

Per vincere l’armonia può andare a farsi benedire. Chiedere per conferma a Ron Dennis, quando mise Senna e Prost insieme nella sua McLaren…

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