Tudor non si è spaventato nemmeno davanti ai fischi del Velodrome (L’Equipe)
"Vediamo come Tudor si adatterà al 4-3-3. Il croato ha un vantaggio: meglio succedere a Garcia che a Spalletti”

Mg Marsiglia (Francia) 31/07/2022 - amichevole / Olympique Marsiglia-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Igor Tudor
Mentre sono tutti in attesa che De Laurentiis termini il mini-casting e ufficializzi Tudor nuovo allenatore del Napoli, l’Equipe fa un po’ il punto della situazione. Un po’ giustifica il povero (si fa per dire) Garcia: “La sua missione era difficile, perché non era possibile fare meglio di Luciano Spalletti. E, di fronte alla diffidenza di parte dello spogliatoio e del pubblico, non ha fatto in tempo a mettere in campo le sue idee, contestate subito internamente e poi dallo stesso De Laurentiis, dalla sosta per le Nazionali di ottobre”.
“Ieri Tudor ha parlato a Roma con De Laurentiis per discutere le linee della collaborazione. Le discussioni si sono prima interrotte sulla scadenza del contratto: Tudor sperava nel 2025, De Laurentiis proponeva una missione fino a fine stagione, con un possibile prolungamento a discrezione del presidente. Ma le differenze non erano proibitive e, grazie a clausole che hanno permesso di trovare punti in comune, l’ex allenatore dell’Udinese ha dato il suo assenso”.
Per L’Equipe adesso tocca a Tudor, il quale ha “un primo vantaggio: sarà più facile succedere a Garcia che a Spalletti”. Però “bisognerà vedere come Tudor, tifoso del 3-4-3, saprà adattarsi al 4-3-3 del Napoli e ad una rosa che non è stata costruita per lui. Ma anche qui nulla sembra insormontabile. Soprattutto perché De Laurentiis non ha tempo da perdere”.
Per L’Equipe Tudor non è uno che si spaventa: “non si era spaventato a Marsiglia, dove aveva mantenuto il sangue freddo di fronte ai fischi del Vélodrome, all’inizio del suo soggiorno in Provenza”.