Cambiare allenatore risolve la causa della crisi del Napoli o solo i sintomi? (Il Guardian ce l’ha con De Laurentiis)
"Viene da chiedersi se De Laurentiis avesse scelto Garcia solo per caso. L'unica cosa che gli importava era il 4-3-3..."

Italian film producer, owner and chairman of Italian football club Napoli Aurelio De Laurentiis attends the '130 years of Il Mattino' Italian daily newspaper event at the Royal Palace in Naples, Southern Italy, on May 25, 2022. (Photo by Eliano Imperato / Controluce via AFP)
Il Guardian analizza la situazione Napoli puntando il dito sulla gestione di Aurelio De Laurentiis. Nicky Bandini critica gli errori fatti già in estate, a cominciare dalla scelta di Garcia ovviamente, “uno la cui unica argenteria importante è stata vinta a Marsiglia più di dieci anni fa”.
Ma poi, scrive l’editorialista del Guardian, “De Laurentiis ha ulteriormente minato la sua nomina riconoscendo nelle interviste che Garcia non era la sua prima scelta. Ce n’erano, secondo De Laurentiis, «tanti altri». A sentirlo parlare veniva da chiedersi se il Napoli avesse scelto Garcia quasi per caso. L’unico criterio dichiarato chiaramente da De Laurentiis all’epoca era che voleva un allenatore a suo agio nel lavorare con il 4-3-3″.
“Al Napoli di Garcia è mancata la fiducia necessaria per prendere le decisioni, gravato da troppe nuove istruzioni o da troppo poche”. Ma per Bandini ora “la domanda senza risposta in tutto questo è se il cambio di allenatore risolverà la causa dei problemi del Napoli o semplicemente i sintomi. Garcia ha fatto scelte discutibili ma è stato anche minato dalla leadership. Domenica, all’intervallo, De Laurentiis è entrato nel suo spogliatoio per parlare direttamente con i giocatori”.
“Spalletti non è stato l’unico a lasciare il Napoli dopo la vittoria dello scudetto. Cristiano Giuntoli, il ds che ha ingaggiato Kvaratskhelia e Osimhen, è partito per la Juventus. Si è dimesso anche Francesco Sinatti, preparatore atletico del club, prima di approdare nella Nazionale italiana. Le loro uscite simultanee hanno lasciato un vuoto di leadership, con meno voci che possano sfidare il presidente”.