Berti: «Uma Thurman era un’amica, divenne interista. Al Mondiale 94 ragazze, birre e musica»

Alla Gazzetta: «In allenamento e in campo davo tutto, fuori fatti miei. Se Massaro mi avesse servito bene quel pallone in finale col Brasile»

Berti

Db Milano 25/04/2015 - campionato di calcio serie A / Inter-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Nicola Berti

Nicola Berti, centrocampista interista degli anni 80 e 90 (prima era alla Fiorentina), nazionale. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

Si rivede in qualcuno di oggi?
«Barella è come ero io, non riesce a controllare la sua mimica facciale. Una cosa meravigliosa, indice di sincerità. Io ero più fisico, lui più tecnico. Due numeri “otto” alla vecchia maniera. Non a caso mi piace pure Mkhitaryan, bravissimo».

Il 1994, l’anno del Mondiale Usa.
«Unico interista convocato. Piacevo al nostro c.t. Arrigo Sacchi, che anni prima mi voleva al Milan. Eravamo in ritiro nel New Jersey e io avevo una casa a New York, a Soho. Il mister ci concedeva dei giorni di riposo diurni dal mattino alla sera, ore in cui invitavo qualche compagno e qualche ragazza nel mio appartamento. Birre e musica».

La delusione della finale persa ai rigori col Brasile.
«Restai in campo per 120 minuti e se al 116’ Massaro mi avesse passato la palla con i giri giusti e non troppo lunga, sarei andato in porta un’altra volta e racconteremmo una storia diversa».

Berti fuori dal campo, un ragazzo che sapeva vivere.
«Alt. Io davo tutto sia in allenamento sia in partita e non dovevano rompermi le scatole nella vita privata. C… miei, quel che facevo fuori».

Berti accreditato di flirt con Carla Bruni e Uma Thurman.
«Carla Bruni la conoscevo, ci fotografarono a una sfilata, ma preferivo le donne non famose. Uma era un’amica, la portavo a San Siro, diventò nostra tifosa».

Berti per anni ai Caraibi, una volta smesso di giocare.

«Tutti vogliono allenare o fare i dirigenti o andare in tv a parlare. Io volevo staccare, divertirmi. Comprai una casa a Saint Barth. Ero e sono un irregolare. Ai Caraibi conobbi anche Quentin Tarantino (il regista dei film più noti di Uma Thurman, Pulp Fiction e Kill Bill, ndr)».

E adesso?

«E adesso vivo a Piacenza. Città comoda, a 40 minuti da Milano. Mi piace, sennò non ci starei». 

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