Gli arabi si aspettavano di portare a giocare nei loro stadi altri blasoni. Napoli, Lazio e Fiorentina garantirebbero un appeal inferiore
Ieri Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, ha sparato sulla Supercoppa italiana in Arabia Saudita. «Ma siete deficienti?», questo in sintesi il suo pensiero che ha palesato la volontà di disertare le final four di gennaio.
Ieri, le prime indiscrezioni parlavano di un’alleanza consolidata tra De Laurentiis e Commisso, Napoli e Fiorentina insieme contro le scelte scellerate della Lega calcio. Poi però in serata la smentita.
Il motivo dello strappo di De Laurentiis viene descritto dalla Verità:
“La sortita ha radice profonde e pragmatiche. Nasce dall’accordo siglato l’anno scorso tra Lega di Serie A e Arabia Saudita per organizzare la Supercoppa italiana a Gedda, da 4 all’8 gennaio 2024, con la formula della cosiddetta Final Four. Significa mandare in Arabia a contendersi il trofeo Napoli, Inter, Lazio e Fiorentina con un montepremi complessivo di circa 23 milioni di euro, da dividersi tra i club e la Lega di A, aggiungendo poi una percentuale sui diritti televisivi“.
Tuttavia sembra che l’Arabia voglia cambiare le date:
“Dal 21 al 25 dello stesso mese, innescando un effetto domino sulle date delle partite di Serie A, su quelle di Coppa Italia e andando a incidere sulla preparazione delle rose in vista della Champions League, dell’Europa League e della Conference, in ripartenza a febbraio“.
Ma altre indiscrezioni chiariscono le speranze arabe:
“È il pallone tricolore a uscirne con le ossa rotte sul piano della reputazione. Soprattutto se fossero vere le indiscrezioni che circolano sui motivi del posticipo. Pare che al momento dell’accordo tra Lega Calcio e Arabia Saudita, gli arabi si aspettassero di portare a giocare nei loro stadi blasoni del calibro di Milan, Juventus, oltre alla quotata Inter: vale a dire le società che già solo in termini di tifosi sui social muovono il maggior numero di persone e danari. Napoli, Lazio e Fiorentina, pur con la loro levigata tradizione, garantirebbero un appeal inferiore“.
Conclude il quotidiano che il silenzio della Figc sul tema della Supercoppa è “eloquente e assordante“.