«De Laurentiis è vicino alla squadra ma non è il massimo sondare altri allenatori» (Sky)
«Se è di dominio pubblico che il tecnico è stato messo in discussione dalla società, figuriamoci come possa prenderla la squadra»

An Milano 18/01/2013 - assemblea elettiva Lega serie A / foto Andrea Ninni/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis
A Sky parlano di De Laurentiis, Garcia e della situazione del Napoli che sabato giocherà a Verona alle 15.
«È chiaro che l’assenza di Osimhen già in un periodo non felicissimo è una tegola in più perché poi, incomprensioni, Garcia, tutto quello che è accaduto, eppure Osimhen i suoi sei gol in campionato li ha fatti. Il suo mestiere l’ha fatto piuttosto bene. Sicuramente il suo infortunio è qualcosa che può condizionare il Napoli.
Stavo guardando le cifre di Napoli, 42 presenze 10 gol. Poi però se vai a guardare i minuti, un gol ogni 87 minuti, vuol dire uno a partita di media, le cifre dicono che il sostituto possa essere in grado di non farlo rimpiangere.
Ci sono punti che riguardano l’approccio della squadra, il ritorno dei Nazionali, tutto quello che è accaduto sul conto di Garcia. Se è di dominio pubblico che il tecnico è stato messo in discussione dalla società, figuriamoci come possa prenderla la squadra, bisogna capre la reazione caratteriale. De Laurentiis viaggerà con la squadra.
La sua presenza mette un po’ di pressione ai giocatori, credo sia un fatto positivo in un momento come questo. È però un po’ contraddittorio, perché è vero che un presidente non deve abbandonare la sua squadra, è anche vero che la stagione è appena iniziata, tra l’altro il Napoli non ha iniziato benissimo ma non è a due punti dalla retrocessione, se fa un sondaggio con qualche altro allenatore non è il massimo. In questo senso arriva un momento importante, il Napoli a Verona può vincere, il Verona ha vinto una sola partita. Il Verona ha vinto sue delle ultime sei partite e poi ha la Champions dopo la sconfitta accettabile contro il Real Madrid. Come già fatto a Braga, a Berlino deve andare a vincere, l’obiettivo è perseguibile: superare il turno.
Continuo a pensare che chiunque avrebbe trovato difficoltà dopo Spalletti, forse lo stesso Spalletti. Nell’anno successivo allo scudetto, poi è chiaro aveva in mano la squadra, l’ha creata lui, l’ha fatta esplodere dal punto di vista del gioco e dei risultati, non credo che sia un caso che abbia scelto di lasciare, a Napoli dopo uno scudetto non è mai facile confermarsi, non è solo colpa di Garcia.
Kvaratskhelia. La scorsa stagione è stata una sorpresa, gli avversari lo conoscevano meno, il Napoli è stato più bravo degli altri a prenderlo, ha saputo acquistarlo nel momento giusto, l’impatto è stato devastante. Il suo inizio coincide con quello balbettante del Napoli, non è paragonabile con il giocatore dello scorso anno».